Lui e lei, vent'anni: si trasformano in rapinatori e puntano la pistola contro gli automobilisti
Tre episodi in venti minuti con lo stesso modus operandi: "Dammi i soldi o ti sparo".
Il tutto, sebbene si sia verificato in soli venti minuti, ha generato grande paura e apprensione. Due giovani, una coppia di 20 anni, ha creato il panico in Brianza nella serata di sabato, 24 settembre 2022: improvvisandosi rapinatori con il volto coperto dal passamontagna, hanno derubato alcuni automobilisti puntando loro contro una pistola e minacciandoli: "Dammi tutti i soldi o ti sparo".
Rapinatori 20enni creano il panico in Brianza
Venti minuti di fuoco durante i quali si sono resi protagonisti di tre furti, tutti avvenuti con lo stesso modus operandi. Come raccontato da Prima Monza, nella serata di sabato 24 settembre 2022, ad Agrate Brianza, un ragazzo e una ragazza di soli 20 anni hanno derubato alcuni automobilisti puntandogli contro una pistola.
"Dammi tutti i soldi o ti sparo".
Questa la minaccia proferita, con il volto coperto da un passamontagna, contro le loro casuali vittime, persone che sono sciaguratamente transitate nella loro zona al momento dei crimini. Tra le 23,30 e le 23,50, il numero unico di emergenza 112 è stato bombardato da una serie di telefonate che hanno segnalato la presenza dei due giovani malviventi che, in una ventina di minuti, sono riusciti a mettere in atto tre colpi diversi per le vie del centro di Agrate Brianza.
Il primo colpo
All'origine di tutto, alle 23,30, c'è stato un primissimo colpo effettuato nei confronti di una coppia all’esterno di una pizzeria. La donna, scesa dalla macchina per comprare alcune bevande mentre il compagno era rimasto seduto in auto sul sedile anteriore lato passeggero, ha notato la ragazza di 20 anni ferma all’esterno del locale, con abiti scuri, che continuava a fissarli con insistenza. Dopo aver acquistato le lattine, si è avvicinata alla macchina scorgendo il suo complice 20enne, vestito di nero, che indossava un passamontagna e una pistola in mano estratta dai pantaloni.
“Dammi tutti i soldi che hai! Muoviti dammi tutti i soldi!” avrebbe gridato puntando l’arma a pochi centimetri dal volto del fidanzato impietrito. La donna, con tutta prontezza, è salita in macchina e, ingranata la marcia, si è allontanata da quell’incubo. Prima della fuga il malvivente è riuscito però a colpire ripetutamente con la pistola il parabrezza dell’autovettura, danneggiandolo gravemente. Una volta in salvo, la coppia ha subito contattato il numero di emergenza 112 per richiedere l’intervento dell’Arma.
Il secondo furto andato a segno
Qualche minuto più tardi, i due rapinatori 20enni hanno colpito all'esterno del oratorio femminile di Agrate. Le vittime, due uomini appartenenti a un coro, sono state avvicinate dai due soggetti con il volto travisato.
Uno di loro, puntando la pistola avrebbe minacciato “Ti sparo! Dammi tutti i soldi”. La vittima ha cercato di spiegare che non aveva denaro con sé, ma le sue parole non sono servite a placare la situazione: il rapinatore, impugnando l’arma con entrambe le mani, l’avrebbe poi scarrellata continuando a minacciare.
Terrorizzato, l’uomo gli ha consegnato una borsa tracolla per mostrare che all'interno non c'era nulla. Il complice a quel punto ha afferrato il borsello per poi fuggire insieme in tutta fretta. Il bottino: un cellulare marca Huawei p10 Mate di colore nero e la sacca.
Il terzo e ultimo episodio
Il terzo e ultimo episodio, invece, si è verificato alle 23,50, in una zona vicina ai due colpi precedenti. Secondo la testimonianza di un gruppo di tre amici, i rapinatori si sarebbero avvicinati a loro, sempre a volto coperto e con l’arma in pugno, nel parcheggio di via Carlo Gnocchi. Stavano scambiando quattro chiacchiere appoggiati alle rispettive auto quando, improvvisamente, sono stati raggiunti dai due soggetti sbucati dai campi a ridosso dell’area. Notandoli arrivare, spaventati dalle loro possibili cattive intenzioni, i tre ragazzi sono saliti a bordo delle auto con l’intento di allontanarsi.
Raggiunti dai due incappucciati, sono stati minacciati con la pistola per farsi consegnare oggetti preziosi e denaro contante. “Apri la porta, dammi i soldi altrimenti ti ammazzo!”: lo stesso identico copione descritto dai precedenti malcapitati. Chiusi tutti i finestrini e inserito le sicure, una delle vittime ha poi ingranato la retromarcia, effettuando una manovra di inversione nel parcheggio e allontanandosi tra le grida e i colpi alla portiera del rapinatore.
Giunti in via Vismara, i tre amici hanno incrociato una pattuglia dei Carabinieri riferendo quanto accaduto poco prima. I militari hanno invitato le vittime a raggiungere gli uffici della locale Stazione Carabinieri al fine di formalizzare la denuncia-querela.
L'arresto dei due 20enni
A supporto della pattuglia di Agrate sono arrivare altre tre vetture dei carabinieri, una da Vimercate, una da Monza e la terza da Brugherio. Le tre volanti sono state fatte convergere presso la locale scuola dell'infanzia con gli agenti che, dopo aver scavalcato la recinzione, hanno ispezionato accuratamente l’esterno della struttura.
In un angolo, poco illuminato, hanno sorpreso i due giovani che si erano nascosti: si tratta di un ragazzo, originario di Agrate, già noto alle forze dell'ordine, e una ragazza, priva di precedenti, originaria della zona di Crescenzago. Entrambi appena 20enni.
Gli stessi corrispondevano perfettamente alle descrizioni fornite dalle vittime, per corporatura e abbigliamento. Inoltre, sempre all’interno del cortile della scuola, a pochi metri da dove si erano accovacciati, i militari hanno rinvenuto i due passamontagna e la pistola risultata giocattolo ma priva del tappo rosso, oltre al telefono cellulare sottratto a una delle vittime.
"Le ultime vittime, in questo parcheggio, ci hanno segnalato che i due autori delle rapine avevano scavalcato la recinzione di questo istituto scolastico dell'infanzia. Siamo riusciti a recuperare sia la refurtiva, sia i passamontagna, sia la pistola che poi è risultata essere un giocattolo".
Dopo la convalida dell'arresto per entrambi, il ragazzo di Agrate è ora nel carcere di Monza, mentre la ragazza di Crescenzago, portata inizialmente a San Vittore, è stata portata a casa con obbligo di firma.