INCIDENTI SUL LAVORO

L'operaio morto nel Bresciano schiacciato da una lastra non stava bene: "Non so ancora per quanti mesi riesco a fare la mia mansione lavorativa"

Nelle ultime 36 ore altra fatale tragedia a Bolzano, dramma in centro a Milano

L'operaio morto nel Bresciano schiacciato da una lastra non stava bene: "Non so ancora per quanti mesi riesco a fare la mia mansione lavorativa"
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Non si rimargina la piaga degli incidenti sul lavoro. Nelle ultime 36 ore, diversi gli episodi in diverse regioni, l'ultimo - mortale - in Alto Adige.

Intanto, emergono preoccupanti retroscena legati alla scomparsa di un operaio quarantenne in settimana nel Bresciano: sono stati gli amici a rivelare le sue condizioni di salute, apparentemente incompatibili con la mansione che stava svolgendo, e ora hanno lanciato anche una cordata di solidarietà per adottare il suo anziano cane ormai rimasto solo.

Alto Adige, Friuli e Lombardia: una scia di sangue

L'ultima morte bianca è avvenuta ieri pomeriggio (venerdì 26 aprile 2024) in Valle d'Anterselva, laterale della Val Pusteria, provincia di Bolzano, Alto Adige. Un boscaiolo di 76 anni, Hartmann Hellweger, è rimasto schiacciato da un albero mentre stava lavorando su un terreno di sua proprietà. L'anziano stava portando via alcuni tronchi quando uno di questi lo ha travolto non lasciandogli scampo. Quattro giorni prima aveva perso la vita sotto un tronco anche Armin Mittermair, boscaiolo di 22 anni di Nova Ponente, nelle vicinanze del capoluogo.

Nelle stesse ore un operaio di 18 anni di origine albanese è caduto in un cavedio da un'altezza di circa 10 metri a Milano, nella centralissima via Senato 13. Teatro dell'incidente sul lavoro un cantiere edile all'interno di un edificio in ristrutturazione. A riportarlo in superficie il personale del nucleo SAF con una manovra complessa ed articolata. E' gravissimo.

I soccorsi a Milano

Il giorno prima un 37enne di origine tunisina stava lavorando sul tetto dell'azienda Gervasoni a Pavia di Udine (Friuli Venezia Giulia) quando è caduto da un’altezza di circa quattro metri mentre stava facendo dei lavori di impermeabilizzazione sul tetto dello showroom aziendale. Indossava il casco ed era imbragato, non ha mai perso conoscenza, ma è stato trasferito in ospedale con l'elisoccorso.

Un altro incidente sul lavoro il giorno ancora prima a Monza, in Brianza, Lombardia. Un operaio 42enne è stato soccorso dall'automedica e dal personale sanitario della Croce Verde Lissonese dopo essere rimasto coinvolto in un incidente sul luogo di lavoro in un cantiere di via Giacosa, colpito da una trave precipitata da una gru.

Nella stessa giornata, in Valtellina (provincia di Sondrio, Lombardia), un 57enne è rimasto ferito in maniera gravissima in un incidente sul lavoro avvenuto a Postalesio all'interno di uno degli stabilimenti che si trovano in via Nazionale. E' stato ricoverato in ospedale a Bergamo. E' il secondo infortunio grave dopo quello con esito mortale avvenuto il giorno prima nel Comasco a Laglio in cui ha perso la vita sempre un valtellinese, Carlo Lenatti di 38 anni, residente a Montagna (era impegnato a bordo di un escavatore di piccole dimensioni che si è ribaltato schiacciandolo).

L'operaio morto nel Bresciano: "Non doveva essere lì"

Ma torniamo all'incidente mortale di mercoledì 24 aprile 2024 a Lograto, in provincia di Brescia, dove un operaio di 46 anni, Matteo Cornacchia, ha perso mentre stava manovrando un carroponte, poco dopo le 9, nella ditta siderurgica Dall'Era di via IV Novembre. Come racconta Prima Brescia, una lastra metallica si è staccata e lo ha schiacciato, uccidendolo.

Ebbene, a rivelare inquietanti retroscena è stata un'amica, Cristina Pincinali, che ha affidato a un post su Facebook un lungo sfogo:

"Sono a pezzi.. non riesco a dormire e smettere di pensarti e di piangere..
La vita è stata Ingiusta con te!!!
M avevi scritto un messaggio stamattina..!!!! ero presa al lavoro e ho pensato ti rispondo dopo.... DOPO!!
Mezz'ora dopo sei morto... non ci sei più... non hai visualizzato il mio messaggio.. non posso più vederti né sentirti.. ma il tuo telefono è ancora accesso....
La nostra società fa schifo, il mondo del lavoro e le tutele dei lavoratori fanno schifo!!!!!!! Tu eri costretto a lavorare per mantenere te e il tuo amato willy ma il tuo fisico non ce la faceva più per non parlare del tuo stato d'animo dopo tutti questi anni... avevi l'80% di invalidità!!
Scusami se pubblico le nostre conversazioni ma la gente deve sapere..
Sono così arrabbiata e triste..
Mi sento un verme perché non ci siamo più visti di persona e volevo venire a trovarti ma ho sempre Rimandato.. il tempo passa così in fretta e quando succedono queste cose....
Non è giusto...
Nella vita dovremmo avere il tempo di vivere e non essere schiavi del lavoro!!
Eri una splendida persona amico mio.. hai fatto così tanto per me, per gli animali e per aiutare tante altre persone.
Non dimenticherò mai le tue azioni e parole.
Dovevi essere un esempio per tutti.
Terró il tuo sgabellino per sempre
Sarai sempre nel mio cuore, insieme ad altre anime che mi hanno lasciata.
Ti voglio bene ovunque tu sia.
Cercherò di capire chi si occuperà di willy, ho letto che si sono già movimentati per lui.
Non lo lasceremo solo.

L'amica a corredo del post ha anche pubblicato alcuni screenshot delle ultime chat su Whatsapp con Matteo Cornacchia:

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Messaggi molto espliciti, in cui il lavoratore confidava una condizione di sofferenza preoccupante.

Ma non è finita, perché il Willy citato dall'amica nel suo post è il cane di Matteo, rimasto orfano, per il quale s'è innescata una vera e propria cordata di solidarietà.

E ancora:

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