in arrivo a bologna

Lo zio di Saman Abbas estradato: arriverà in Italia il 20 gennaio

Sarà portato in carcere a Reggio Emilia a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Il corpo della 18enne non è ancora stato ritrovato.

Lo zio di Saman Abbas estradato: arriverà in Italia il 20 gennaio
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Lo zio di Saman Abbas  arriverà in Italia giovedì 20 gennaio 2022. È stata definita con la Francia la procedura di estradizione di Danish Hasnain,  34enne, accusato in concorso con altri familiari dell'omicidio della 18enne scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021 e mai ritrovata.

Lo zio di Saman in Italia il 20 gennaio

Hasnain si imbarcherà su un volo all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi: il suo arrivo è previsto per il primo pomeriggio a Bologna. Una volta in Emilia sarà consegnato ai Carabinieri per essere portato nel carcere di Reggio Emilia a disposizione delle Autorità giudiziarie.


Il 34enne pachistano era stato arrestato a settembre a Parigi dalla Polizia francese, ma si era sempre opposto all'estradizione. Sino a inizio gennaio, quando ha accettato di essere trasferito in Italia per sottoporsi al processo a suo carico.

"Non mi oppongo, non serve a niente che io resti qui. Preferisco tornare in Italia e spiegarmi. Se fossi stato colpevole sarei fuggito in Pakistan, non qui", aveva detto.

Secondo la Procura sarebbe lui l'esecutore materiale dell'omicidio della giovane, il cui cui corpo è stato cercato per mesi nei dintorni del casolare dove la famiglia viveva, ma non è stato mai ritrovato.

 Saman Abbas: le tappe della vicenda

Saman Abbas, ragazza di 18 anni di origine  pachistana, dal 2016 viveva in Italia con la famiglia, in una cascina nelle campagne di Novellara. La notte tra il 30 aprile e l'1 maggio 2021 scompare improvvisamente e di lei non ci sono più tracce. L'ipotesi sostenuta dagli investigatori è dal primo momento che la ragazza sia stata uccisa e il suo corpo sia stato occultato perché si era opposta a un matrimonio combinato. La ragazza a novembre 2020 avrebbe dovuto sposarsi, ma aveva presentato denuncia nei confronti dei genitori. Essendo minore, era stato emesso un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare. La giovane era stata dunque affidata a una struttura nel Bolognese, ma anche qui le cose non andavano bene. Tanto che ad aprile 2021 la ragazza se ne era andata tornando a casa per prendere i suoi documenti. Pochi giorni più tardi aveva denunciato nuovamente i familiari, che avevano chiuso i documenti in un armadio del padre.

Dopo l'ennesima lite, il 30 aprile la ragazza lascia casa, e sparisce nel nulla.

Il giorno seguente i genitori fanno rientro in Pakistan con un biglietto comprato due giorni prima. Il 10 maggio lo zio Danish, e i due cugini  Nomanulhaq e Ikram Ljaz, entrambi indagati, vengono fermati per un controllo a  Imperia. Con loro c'è anche  il fratello, che viene portato in una comunità protetta e che dichiara che lo zio gli ha confessato il delitto.   Nel corso di un successivo interrogatorio riferisce anche di una riunione (il 30 aprile) tra lo zio e i genitori per discutere sull'omicidio della ragazza e delle modalità da utilizzare per disfarsi del cadavere.

A giugno era comparso anche un video che riprendeva gli zii e i cugini con delle pale nella notte.

Il 22 settembre i Carabinieri di Reggio Emilia annunciano l'arresto a Parigi di Danish, accusato di aver ucciso la giovane  e poi di averne seppellito il cadavere con la complicità dei genitori e di altri due cugini.

  Il frammento osseo ritrovato nel Po

A novembre i Carabinieri hanno ritrovato un frammento osseo nell'area del Lido Po di Boretto. 

Il sostituto procuratore Laura Galli, pubblico ministero titolare dell'inchiesta, ha ordinato l'esame specialistico per estrarre il profilo biologico del Dna per capire se possa essere comparabile a quello della giovane.

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