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Litiga con amministratore e vicino e tenta di far saltare in aria il palazzo: "Tanto tutti dobbiamo morire"

A Torino un sarto ha provato a far esplodere il palazzo, a Veroli (Frosinone) una guardia giurata ha ucciso il vicino (e zio) per un parcheggio

Litiga con amministratore e vicino e tenta di far saltare in aria il palazzo: "Tanto tutti dobbiamo morire"
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Voleva "farla pagare" all'amministratore di condominio e al capo scala e così ha tentato di far saltare in aria il palazzo. Un sarto di 57 anni di Torino, con un passato negli atelier di Armani e Gucci, è stato arrestato dai carabinieri dopo aver cercato di far esplodere un palazzo a Borgo Dora.

Litiga con amministratore e vicino e prova a far esplodere il palazzo

Una vicenda shock raccontata dal nostro portale locale Prima Torino. Il 57enne, utilizzando una pinza, ha aperto il contatore del gas, chiuso le finestre e si è allontanato, sperando che l'edificio esplodesse. L’indagine, che ha coinvolto anche i Vigili del Fuoco, ha portato alla sua cattura.

"Tanto dobbiamo morire tutti"

L’incidente è avvenuto lunedì scorso, 3 giugno 2024, vicino alla Scuola Holden, intorno alle 8:30 del mattino, quando i vicini hanno avvertito un forte odore di gas. Alcuni si sono sentiti male, mentre altri hanno chiamato i pompieri. I Vigili del Fuoco, giunti sul posto, hanno rilevato una presenza del 14% di gas metano nell’appartamento al primo piano. Per precauzione, hanno evacuato i residenti di piazza Borgo Dora 42 e dei civici 38 e 40. All’interno dell’appartamento, hanno trovato una stufa elettrica accesa, il frigorifero aperto e l’allaccio del gas svitato, con il metano che aveva ormai saturato le stanze.

Quando il sarto è stato fermato dalla Polizia, l'uomo ha risposto:

"Tanto tutti dobbiamo morire".

Nelle scorse ore, la giudice Giovanna Di Maria ha convalidato il fermo per strage, in quanto l’accusa sostiene che l'uomo avesse l'intenzione di uccidere.

"C’erano le condizioni ideali per generare un’esplosione dagli effetti potenzialmente letali", ha dichiarato il chimico Fabrizio Seganti, consulente della pm Gambardella.

Era arrabbiato con l'amministratore

Le autorità hanno subito avviato le ricerche del responsabile, trovandolo a quasi 3 chilometri di distanza, vicino al Palazzo di Giustizia. Agli agenti, l'uomo ha urlato:

"L’amministratore e il capo scala sono dei farabutti. Ho deciso di farmi giustizia da solo con il gas".

Con sé aveva un'ascia, una tronchesina e la pinza utilizzata per aprire la valvola del gas. Durante l’udienza di convalida del fermo, assistito dall’avvocato Tiziana Porcu, il sarto ha dichiarato:

"Ero in preda alla rabbia, è stato un gesto istintivo. Volevo farmi giustizia da solo contro l’amministratore e il capo scala. Ma non volevo uccidere i miei vicini, pensavo che fossero tutti al lavoro a quell’ora".

Lite per il posteggio, guardia giurata uccide il vicino

Una vicenda incredibile, che fa il paio con quanto accaduto all'alba di domenica 9 giugno 2024 a Veroli, in provincia di Frosinone.

Alessandro Dell'Uomo, 48 anni, guardia giurata, ha ucciso il vicino (e zio) Silvio Scaccia, 85 anni, e ferendo il figlio Mariano Scaccia, di 53, per una lite nata da un parcheggio.

Come racconta Lazio Tv, una delle televisioni del nostro gruppo editoriale Netweek, era l'alba quando Dell'Uomo, guardia giurata, è tornato a casa in località Castelmassimo. Qui ha trovato l'auto di Scaccia che gli ostruiva il passaggio. Ne è nata una lite al termine della quale la guardia giurata ha sparato uccidendo lo zio e ferendo il figlio.

A ricostruire la vicenda sono i Carabinieri della Compagnia di Frosinone, intervenuti sul luogo del delitto.

Il presunto omicida sarebbe poi scappato nelle campagne circostanti con l'intenzione di suicidarsi, ma è stato fermato e portato in caserma. L'arma non è quella di servizio e non risulterebbe denunciata.

Mariano Scaccia, noto avvocato del Foro di Frosinone, sopravvissuto alla sparatoria, è nell'ospedale Spaziani di Frosinone dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Si trova al momento in prognosi riservata.

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