Liliana Segre: "Attenzione all'odio social". Giallo sim e telefoni del ragazzo umbro uccisosi in diretta web
La Senatrice a vita inaugura il Change The World Model United Nations (Cwmun), il più grande forum internazionale giovanile, con un messaggio per i giovani leader di domani. L'intervento risulta quanto mai attuale

Liliana Segre inaugura il Change The World Model United Nations (Cwmun), il più grande forum internazionale giovanile, con un messaggio per i giovani leader di domani. L'intervento della Senatrice a vita risulta quanto mai attuale:
"Voi che siete i cittadini del mondo dominato dai social, una dimensione sempre più interconnessa, uno spazio in cui vengono condivisi - sarebbe meglio dire esibiti - opinioni, punti di vista, stati d’animo, umori, che sembrano sentimenti e invece nella stragrande maggioranza dei casi sono pulsioni. La pulsione più inquietante e la più radicata nell’animo umano, ha a che fare con l’odio".
"Torna a New York, dal 20 al 23 marzo, l'edizione 2025 di Change the World Model United Nations (CWMUN), il più grande forum internazionale giovanile, che vedrà la partecipazione di oltre 4.000 studenti provenienti da oltre 140 paesi."https://t.co/1PcFZ2VBW7
— Associazione Diplomatici (@diplomatici) March 18, 2025
La 94enne, da sempre bersaglio degli haters, offre una riflessione (ed una possibilità di reagire virtuosamente) sui pericoli e le insidie della rete.
Esemplare, in tal senso, il drammatico caso di Andrea Prospero, lo studente 19enne trovato senza vita il 29 gennaio scorso in un appartamento preso in affitto in segreto nel centro storico di Perugia. Lunghe conversazioni sono state messe agli atti, come ha spiegato il procuratore di Perugia Raffaele Cantone: secondo quanto emerso dalle indagini, Prospero aveva confidato a un "amico virtuale" su Internet "ansie e insofferenze" rispetto alla vita universitaria e da questo stesso “amico” sarebbe stato "più volte incitato e incoraggiato" a togliersi la vita. Questa persona è stata individuata e arrestata la mattina del 17 marzo: si tratta di un 18enne residente a Roma.
Un "amico virtuale", appunto, non un amico vero: che per ragioni al momento incomprensibili lo avrebbe spinto al gesto estremo.
Il monito di Segre ai giovani contro l'odio social
Il Change The World Model United Nations (Cwmun) si svolge a New York e riunisce oltre quattromila studenti provenienti da ogni parte del mondo. Questi giovani avranno l'opportunità di confrontarsi su temi cruciali della politica globale, partecipando a una simulazione delle Nazioni Unite. Durante l'incontro, potranno interagire con leader internazionali, diplomatici, imprenditori e figure di spicco dello sport. Tra i partecipanti, 1.400 studenti italiani, in rappresentanza di diverse regioni come Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania, Veneto ed Emilia-Romagna.
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Ecco il discorso di apertura di Liliana Segre, che pone l'accento sulle insidie del web e dell'odio online.
"Viviamo un'epoca in cui le parole, anziché unire, spesso dividono. Eppure, abbiamo una straordinaria opportunità: trasformare il linguaggio dell’odio in una forza positiva. L’odio non genera nulla di buono, lascia dietro di sé solo rovine e dolore. Voi, nuove generazioni, avete il potere di cambiare le cose. Ribellatevi alla violenza verbale, alla brutalità che si insinua nel nostro vivere quotidiano. Scegliete con cura le parole e le azioni, perché esse possono costruire ponti invece di innalzare muri.
Oggi più che mai è necessario guardare al futuro con determinazione, lavorare per la pace e la solidarietà, accogliere la diversità come una ricchezza. L’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione si diffondono anche nel dibattito pubblico, minando le fondamenta della convivenza civile. Perfino le istituzioni internazionali, come l’ONU, sembrano talvolta incapaci di rispondere con efficacia alle sfide del nostro tempo. Ma io, che sono bisnonna, quando vi osservo, quando vi ascolto, vedo nei vostri occhi il seme del cambiamento. Voi siete la speranza, portatori di un futuro migliore.
Ognuno di voi ha una responsabilità: contrastare l’indifferenza, opporsi all’odio con gesti concreti e prese di posizione chiare. Non siate spettatori passivi, perché siete voi gli autori del domani. Siate ambasciatori di amore e di speranza, guardate il mondo con lo stupore di chi crede che ogni notte sarà seguita dall’alba, illuminata dai vostri sorrisi.
Ricordate sempre le parole di Martin Luther King: “Occorre piantare il melo anche sotto le bombe”.
Le insidie del web: la morte del 19enne Prospero
Un esempio, purtroppo, attualissimo, delle gravi conseguenze dell'odio social e dell'impatto che può avere sui giovani, arriva dai recenti sviluppi sulla morte del 19enne Andrea Prospero. Al centro delle indagini condotte dalla Procura di Perugia c’è una chat su Telegram, definita dagli inquirenti "particolarmente drammatica", nella quale un misterioso interlocutore avrebbe più volte incoraggiato il ragazzo a togliersi la vita.

Il 17 marzo 2025, le forze dell’ordine hanno arrestato un ragazzo di 18 anni residente a Roma con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio. Secondo le ricostruzioni investigative, l’indagato avrebbe intrattenuto lunghe conversazioni con Andrea, durante le quali il tema del suicidio era ricorrente. Il giovane studente universitario, descritto come esperto nel mondo digitale, aveva diversi account su Telegram con identità differenti, utilizzati per discutere di vari argomenti, compresi metodi per il suicidio e farmaci pericolosi.
La chat inquietante: “Stai parlando con un morto…”
Fra i dettagli più scioccanti emersi dalle indagini, c’è uno scambio avvenuto poco prima della morte di Andrea. Un terzo utente, intervenuto nella conversazione tra i due giovani, avrebbe posto una domanda alla vittima, ma a rispondere sarebbe stato il 18enne arrestato con la frase agghiacciante: "Stai parlando con un morto…". Questo messaggio sembra confermare il coinvolgimento attivo dell'indagato, il quale in diverse occasioni avrebbe spinto il ragazzo a superare la paura di compiere il gesto estremo, suggerendo persino l’uso di una corda, poi effettivamente ritrovata nella stanza dove Andrea è deceduto.
Potrebbe anche esserci un video che ritrae la morte del giovane. Il 19enne di Lanciano potrebbe aver acceso la telecamera del telefono per filmare il suo suicidio. Dando così prova all’amico in chat di quello che stava facendo. Lo si evince dalla chat "Hai preso oxy?", gli chiede l'indagato, riferendosi all’ossicodone. "Sì, non lo vedi?", risponde Andrea. Ma del filmato non pare esserci, al momento, traccia.
L’acquisto di ossicodone e il lato oscuro della rete
Le analisi tossicologiche hanno rivelato che Andrea è morto a causa di un mix letale di farmaci oppiacei, ingeriti in dosi massicce. Secondo gli investigatori, il giovane avrebbe acquistato l’ossicodone online, sfruttando canali Telegram dedicati alla vendita illegale di sostanze farmaceutiche. Un altro ragazzo, presumibilmente coinvolto nella cessione del medicinale, è attualmente sotto indagine.
Gli inquirenti analizzano pc, telefoni e sim
L’attenzione della polizia si concentra ora sull’analisi di oltre 60 schede SIM, cinque telefoni cellulari e un computer appartenenti alla vittima. Gli esperti informatici della Polizia Postale stanno lavorando per ricostruire la rete di contatti di Andrea e comprendere se il giovane avesse una "doppia vita": quella di studente universitario e, parallelamente, quella di esperto informatico attivo in ambienti digitali nascosti.
Strumenti che, al momento, paiono racchiudere tutte le risposte e che stanno svelando un intricato dedalo, come una sorta di infinito rimando di scatole cinesi (dove le tracce si perdono).
Il dolore delle famiglie e l’appello alla consapevolezza
La tragedia ha sconvolto le famiglie coinvolte. La madre del 18enne arrestato ha espresso disperazione per la situazione, affermando: "Ci sentiamo soli e impotenti, non sappiamo come affrontare tutto questo". Dall’altra parte, la famiglia di Andrea chiede giustizia e verità. L’avvocato della famiglia ha lanciato un monito affinché casi simili non si ripetano: "La morte di Andrea deve essere un ammonimento sui pericoli della rete, affinché si crei maggiore consapevolezza su questi fenomeni".
Il linea con il messaggio odierno espresso da Liliana Segre.