Le negano lo smart working, per protesta va in ufficio a cavallo da Ravenna a Cesena
La singolare iniziativa della dipendente di una banca rimasta senza auto dopo un incidente il giorno di Pasquetta
I suoi capi le negano lo smart working? Ecco allora che per protesta ha deciso di recarsi al lavoro i maniera decisamente provocatoria: addirittura in sella a un cavallo.
E' accaduto in Romagna, dove un'impiegato ha percorso con il mezzo di trasporto "alternativo" ben 13 chilometri partendo da una frazione del comune di Ravenna fino a Cesena.
Smart working negato? Scatta la protesta...a cavallo
La donna non lo ha fatto per diletto, anche se amante dell'equitazione, e nemmeno scegliendo un mezzo di mobilità alternativa in chiave ambientale per dare un piccolo contributo contro l'inquinamento atmosferico.
Lo ha fatto semplicemente per protesta.
La capoufficio del posto di lavoro dove presta servizio le aveva infatti negato la possibilità di usufruire dello smart working (la modalità di lavoro "agile", "alternativo" venuto alla ribalta con la pandemia Covid) nonostante l'impiegata fosse rimasta senza automobile dopo un incidente stradale.
Senza macchina per un incidente, la singolare protesta
Così l'impiegata, Tabita Gurioli, ha pensato di esplicitare il proprio malcontento con un'azione decisamente singolare.
"Anche in nome di tutti quelli che subiscono un sopruso in condizioni simili", ha spiegato la donna.
Ecco allora che Ha percorso circa 13 km a cavallo, da una frazione del comune di Ravenna fino a Cesena, dove si trova la sede di Credit Agricole per cui lavora.
Una "protesta" che la donna ha voluto precisare non essere diretta verso l’istituto di credito ma verso chi gestisce i turni senza prendere in considerazione le difficoltà e gli imprevisti dei dipendenti.
Senza macchina, ma non giustificata
La donna aveva infatti spiegato alla sua responsabile dei turni di aver avuto un incidente in macchina il giorno di Pasquetta e che l'auto si trovava in carrozzeria per le riparazioni del caso.
Ecco allora la richiesta, nonostante la fine dell'emergenza Covid, di poter ricorrere alle modalità di lavoro in smart working.
Richiesta negata con l'invito a usufruire dei giorni di ferie. Da qui la decisione di mettere in scena la singolare protesta a cavallo.