Le bimbe di Filippo Turetta: nasce un altro gruppo su Facebook
Un altro gruppo shock su Facebook dopo la pagina Filippo Turetta ragazzo modello (chiusa da Meta). Ma innamorarsi di un carcerato "famoso" è storia vecchia...
Della pagina Facebook Filippo Turetta ragazzo modello vi avevamo già parlato prima che il social la chiudesse. Ora però c'è un altro gruppo nato nelle scorse ore che ha già raccolto oltre un migliaio di iscritti, dedicato sempre al ventenne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin. Si chiama Le bimbe di Filippo Turetta e sta già creando polemiche.
Il gruppo Facebook Le bimbe di Filippo Turetta
L'ispirazione è diversa. Se la pagina Filippo Turetta ragazzo modello perseguiva obiettivi di garantismo (garantiti dalla Costituzione peraltro), qui parliamo di un altro approccio.
"Siamo contro l’accanimento nei confronti di Filippo, siamo persone che provano dei sentimenti per lui e si augurano di poterlo conoscere al più presto 🥰 gruppo di donne e persone interessate a scriversi con lui dal carcere", recita infatti la bio.
In molti hanno già segnalato il gruppo, che potrebbe dunque fare la stessa fine della pagina "ragazzo modello".
Le lettere in carcere a Vallanzasca e al mostro di Marcinelle
Dunque, tra i messaggi che compaiono nel gruppo, molti (soprattutto donne) parlano di voler scrivere lettere al ragazzo quando sarà trasferito in carcere. Non si tratta, peraltro, di una novità.
In Irlanda, ad esempio, qualche tempo fa aveva fatto scalpore la storia di Joe O'Reilly, in carcere a Wheatfield (Dublino) esser stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di sua moglie Rachel Callaly, che intratteneva corrispondenza con nove donne diverse, tutte che lo ritenevano innocente.
Per non parlare di Marc Dutroux, il "mostro di Marcinelle" che nel 1996 rapì e torturò sei bambine, uccidendone quattro. Numerose ragazze in passato avevano cercato di mettersi in contatto con lui:
"Ciao, sono una ragazza di 15 anni, vivo a la Roche-en-Ardenne. Mi hai sempre affascinato, sei una persona famosa, quando vedo le tue belle foto non posso fare a meno di credere che sei una persona onesta", uno dei tanti messaggi intercettati.
Per restare in casa nostra, come non citare Renato Vallanzasca. Il "bel Renè" non solo faceva strage di cuori nei (pochi) momenti di libertà, ma anche dietro le sbarre continuava a ricevere lettere d'amore da decine di donne. E proprio in carcere il boss della Comasina si era sposato.
Insomma, una volta c'erano le lettere spedite in carcere, oggi ci sono i social. Cosa spinga a un atteggiamento del genere rimane comunque ancora un mistero...