L'assassino rifiutava le chiamate sul cellulare di Alice Neri quando lei era già morta
Gli inquirenti stanno concentrando le loro indagini nel cerchio dei colleghi di lavoro, intanto c'è attesa per l'autopsia sul corpo della donna.
E' ancora un vero e proprio giallo la morte di Alice Neri, la giovane di Ravarino in provincia di Modena trovata morta carbonizzata nella sua auto.
Una vicenda ancora con tanti lati oscuri non ultimo un fatto inquietante: ovvero che mentre la ragazza era già morta qualcuno "rifiutava" le telefonate che arrivavano sul suo cellulare.
La morte di Alice e il mistero di chi aveva il cellulare
Come raccontano i colleghi di Prima Modena proseguono le ipotesi sull'omicidio di Alice Neri, la donna ritrovata carbonizzata nella sua auto lo scorso 18 novembre, nel modenese, e intanto emergono nuovi dubbi e sospetti, come quello del fratello e del marito che sostengono le qualcuno avesse il cellulare di Alice e rifiutasse le loro chiamate.
Nella fattispecie, il fratello Matteo ha raccontato alla trasmissione Quarto Grado di Rete 4, che "tra le 6 e le 7 del mattino il cellulare squillava, ma le chiamate venivano rifiutate con tempi diversi da una all’altra".
Dunque, qualcuno avrebbe avuto il cellulare della giovane e di questa idea è anche il marito di Alice.
Il cerchio dei sospettati
Nel frattempo, mentre proprio il marito della donna è indagato per omicidio volontario (anche se avrebbe un alibi di ferro, visto che era in casa con la figlia), gli inquirenti non trascurano altre piste e stanno concentrando le loro indagini nel cerchio dei colleghi di lavoro di Alice.
Del resto, proprio con un collega, infatti, aveva passato la sua ultima sera. Erano stati in un bar, la chiacchierata era durata anche fino a tardi, ma le testimonianze riportano che si è trattato di un incontro tranquillo.
Anche il collega dell'aperitivo è indagato
Un particolare che sembra essere confermato anche dalle telecamere della videosorveglianza.
Dalle immagini si vede che i due si salutano e prendono due diverse direzioni, in particolare si vede la macchina di Alice andare verso la campagna di Fossa di Concordia.
Eppure, secondo le ultime novità investigative anche il "collega dell'aperitivo" si trova ora indagato (oltre anche a un amico di famiglia).
Gli inquirenti vogliono far luce sulla sua posizione.
Chi ha dato fuoco all'auto è scappato in bici?
Secondo le ultimissime indiscrezioni, gli inquirenti sarebbero alla ricerca di una bicicletta, con la quale chi ha dato fuoco all’auto all’interno della quale si trovava il corpo di Alice Neri potrebbe essersi allontanato dal luogo del rogo.
Questo perché i sedili della macchina sono stati trovati reclinati e dentro poteva esserci dunque una bicicletta.
Ma c'è anche il mistero di un'auto che sfreccia a tutta velocità immortalata dalla telecamere subito dopo che Alice e il suo collega di lavoro si erano salutati.
Nel frattempo c'è attesa per l'esame autoptico sul corpo della giovane, affidato ai Ris di Parma.