Truffa silenziosa

Ladri di figurine alla Panini: due storici dipendenti le rubavano per rivenderle

Il loro obiettivo era quello di creare un mercato parallelo in cui vendere figurine e album, soprattutto di stampa recente.

Ladri di figurine alla Panini: due storici dipendenti le rubavano per rivenderle
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Con tutta la merce rubata si erano organizzati un proprio mercato parallelo nel quale rivendere figurine e album, soprattutto di stampa recente. D'altronde, in un settore simile, gli appassionati sono tantissimi e molti di loro farebbero carte false pur di avere tra le mani i pezzi più rari per impreziosire la loro collezione. Per due (ormai ex) dipendenti della storica azienda Panini stava andando tutto liscio come l'olio, ma alla fine la loro truffa silenziosa è saltata per aria.

Ladri di figurine alla Panini, condannati due ex dipendenti

Il loro piano, studiato nei minimi dettagli poiché loro erano dipendenti esperti e conoscevano per filo e per segno tutti i reparti della loro azienda, è stato mandato all'aria da un ingegnoso sistema di telecamere nascoste. Come raccontato da Prima Modena, due ex dipendenti della Panini sono stati condannati per aver rubato, nel corso degli anni, centinaia e centinaia di figurine. Il loro obiettivo era semplice: mentre di giorno svolgevano il loro lavoro abitudinario, di notte organizzavano la truffa silenziosa al fine di creare un mercato parallelo in cui vendere figurine e album, soprattutto di stampa recente.

I fatti in questione sono avvenuti tra il 2020 e il 2021. L'idea è partita da un uomo di 58 anni, dipendente dell'azienda da più di 30 anni che, per questa ragione, sapeva come muoversi all'interno dello stabilimento dell'azienda.

L'uomo si fermava la sera, dopo l'orario di lavoro insieme ad un complice, un altro ex dipendente di 70 anni, ormai in pensione, e cercava di accaparrarsi quanta più merce possibile tra album e figurine, soprattutto recenti, anche nascondendola nei propri armadietti, per poi farla uscire dall'azienda piano piano. La merce rubata veniva poi venduta su un mercato parallelo destinato ai collezionisti del settore e aiutava, così, i due operai ad incrementare il proprio stipendio.

Incastrati dalle telecamere nascoste: denunciati

Purtroppo per i due però, i titolari dell'azienda si sono accorti dei movimenti e delle mancanze di merce sospetti ed hanno deciso di contattare un'agenzia investigativa per installare delle telecamere nascoste nello stabilimento, cogliendo in flagrante i due uomini. E' scattata subito la denuncia e lo scorso 29 giugno 2022 gli imputati hanno patteggiato la pena a un anno e due mesi con la condizionale ammettendo le proprie responsabilità.

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