Nel segno di Ramtha

La setta di svalvolati che credeva che un paesino sull'Appennino sarebbe sopravvissuto alla fine del mondo

La tragica vicenda personale di due coniugi ex dipendenti del Senato in pensione ha fatto puntare i riflettori su Spinello, in provincia di Forlì-Cesena.

La setta di svalvolati che credeva che un paesino sull'Appennino sarebbe sopravvissuto alla fine del mondo
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E' una storia tragica, quella di Paolo Neri e Stefania Platania, 67 e 65 anni, coniugi ex dipendenti del Senato in pensione che venerdì scorso hanno deciso di togliersi la vita. Qualcuno sostiene addirittura che abbiano deciso di compiere l'estremo gesto per cercare una vita migliore oltre a questa, dato che la fine del mondo non è arrivata.

Ma al di là della loro vicenda personale, il fatto ha fatto puntare i riflettori della cronaca su un paesino di duecento case sperduto sull'Appennino che secondo i membri di una setta, chiamata Ramtha, sarebbe appunto sopravvissuto alla fine del mondo.

Paesino sull'Appennino a prova di fine del mondo

Sembra incredibile, ma è così: tanto che, negli anni, in tanti si sono trasferiti a Spinello, provincia di Forlì-Cesena, pensando di scampare all'Apocalisse. Col risultato che i locali in poco tempo si sono ritrovati con una schiera di singolari vicini di casa - una trentina in tutto, più altrettanti titolari di seconde case - che nelle loro ville hanno pure attrezzato bunker nei quali sopravvivere all'Armageddon.

Riti spirituali aspettando il diluvio universale

Nel contempo, come da copione, facevano riti spirituali inseguendo di notte le energie positive della montagna nell'attesa del momento, che secondo un'interpretazione forzata della religione Maya, ricorderete, sarebbe dovuto cadere nel 2012 (ma era una bufala).

Non c'erano solo i seguaci residenti, però: nel massimo fulgore della setta Ramtha i raduni al locale palazzetto dello sport arrivavano fino a mille partecipanti. La santona americana Judy Zebra Jz Knight si faceva tramite di un mitologico guerriero di Atlantide (Ramtha, appunto, il cui simbolo, il giglio, campeggiava un po' ovunque) e ammoniva gli astanti a prepararsi al nuovo diluvio universale.

"Forniamo informazioni e tecniche alle persone per affrontare e superare le sfide della loro vita, e non evitarle", spiegano i superstiti del culto ormai in disuso, in questo senso un mix motivazionale molto simile a tante altre fascinazioni settarie, tipo Scientology.

Tra telepatia e cortei in fila, con gli occhi bendati, alla ricerca dell’orientamento, ad ogni modo, non hanno mai dato fastidio a nessuno. Anzi, c'è chi ha fatto affari anni fa, quando i seguaci cercavano appezzamenti dove trasferirsi.

Daniele Valbonesi, sindaco del Comune di Santa Sofia, taglia corto:

"Molti sono diventati santasofiesi, ma nessun santasofiese è diventato Ramtha".

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