Tragedia a Catania

La piccola Elena del Pozzo uccisa con 7 coltellate: la gelosia e la premeditazione

La madre si sarebbe procurata il materiale per l'occultamento del cadavere. Non sopportava che la bimba si affezionasse alla nuova compagna dell'ex marito.

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La gelosia, la premeditazione e il delitto. Sarebbero questi i punti fondamentali della tragedia di Mascalucia, Comune in provincia di Catania, la cui quotidianità è stata scossa negli ultimi due giorni dal terribile omicidio di Elena Del Pozzo, una bambina di soli quattro anni. Dietro la sua morte, dove in un primo momento si era fatta largo un'ipotesi di rapimento, sono emersi dettagli sconvolgenti, anche successivamente al ritrovamento del cadavere della bimba: ad uccidere la piccola Elena sarebbe stata proprio la madre, Martina Patti, che, dopo averla portata a casa dall'asilo, l'avrebbe pugnalata con 7 coltellate mentre stava guardando i cartoni animati in televisione.

La piccola Elena del Pozzo uccisa con 7 coltellate

IL VIDEO:


"Sono state ritrovate una pala e una zappa da giardino. Strumenti che la signora si sarebbe procurata nella mattina. Quindi prima ancora di andare all'asilo a prelevare la bambina".

Per i Carabinieri del Comando Provinciale coordinati dalla Procura di Catania, Martina Patti, 23 anni, non ha ucciso la figlia in preda ad un raptus, ma ha organizzato il delitto.

I carabinieri all'esterno della casa di Martina Patti

Uno dopo l'altro gli elementi che emergono dalle indagini sulla morte della piccola Elena compongono un quadro ancora più terribile di quello che era stato delineato in un primo momento. E' risultato presto completamente inventato dalla donna per coprire il delitto.

"L'acquisizione degli impianti di videosorveglianza intano ha fatto emergere un primo elemento di discrepanza perché nel punto indicato dalla signora in realtà non era presente alcun commando armato".

Nessun rapimento, nessun gruppo armato, come avrebbe inizialmente raccontato la madre ai carabinieri, sporgendo denuncia per il finto sequestro della figlia.

Elena Del Pozzo, che avrebbe compiuto 5 anni il prossimo 12 luglio 2022, è stata uccisa dalla sua mamma che dopo una lunga notte di interrogatorio ha raccontato dia verla presa all'asilo, e queste sono le ultime immagini a scuola, di averla portata a casa e qui uccisa con 7 coltellate mentre stava guardando i cartoni animati in televisione, per poi seppellirla.

Il luogo dove è stata seppellita la piccola Elena Del Pozzo

Il corpo senza vita della piccola Elena è stato ritrovato in questo campo a 450 metri dalla casa in cui la bambina viveva, nel tratto compreso tra via Turati e via Teocrito, a Mascalucia, in provincia di Catania.

"Era parzialmente interrato e occultato all'interno di cinque sacchi di plastica".

La gelosia e la premeditazione

La piccola Elena Del Pozzo

Martina Patti, madre di Elena Del Pozzo, ora si trova in stato di fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Decisiva per la svolta delle indagini, come detto la sua confessione su quanto accaduto, dopo aver inizialmente inscenato il rapimento della figlia da parte di tre uomini armati ed incappucciati all'uscita dall'asilo. Un dettaglio, quest'ultimo, che però faceva parte di un'attenta premeditazione da parte della donna, la quale, in precedenza, aveva architettato nei minimi dettagli l'omicidio della figlia di quattro anni. La narrazione dei fatti fornita poi ai carabinieri durante l'interrogatorio era risultata "poco credibile".

Un delitto per il quale, tuttavia, Martina Patti non sa spiegare il reale movente, ma che come ricostruito dagli investigatori è da ricercarsi nella gelosia.

"Non solo la gelosia della possibile nuova compagna dell'ex convivente, ma anche del possibile affezionarsi della figlia nei confronti di questa donna".

La sorella del padre: "Martina voleva incastrare mio fratello"

Il padre della piccola Elena, Alessandro Nicodemo Del Pozzo, di 24 anni, una volta giunto sul luogo del ritrovamento del corpo della figlia è scoppiato in lacrime. Anche su di lui, inizialmente, si erano concentrate le indagini poiché aveva avuto dei precedenti per droga, motivo per cui la madre lo avrebbe accusato di essere causa del rapimento della figlia.

Una volta venuta a galla la verità, tuttavia, maggiori dettagli sono emersi anche sul rapporto Martina e Alessandro, madre e padre della piccola Elena che da tempo non vivevano più insieme. E' stata la sorella del 24enne a chiarire meglio la situazione:

"Martina Patti voleva incastrare mio  fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di  minacce con scritto: 'Non fare lo sbirro, attento a quello che fai'.  Mio fratello non sa nulla di nulla".

A questo biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena. È il racconto fatto ai giornalisti dalla zia della bimba, che aggiunge:

"La madre disse che quelle persone incappucciate avevano fatto riferimento al biglietto dicendo 'Non ti è bastato il biglietto? Digli a tuo marito che questa è l'ultima cosa che fa: a sua figlia la  trova morta'

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