La morte dell'anziana uccisa nell'androne di casa c'entra col figlio trovato in fin di vita in strada mesi prima?
Il corpo della 79enne è stato trovato in un lago di sangue dalla nuora, davanti all'ascensore: non si esclude nessuna pista
Un omicidio pieno di misteri quello di Pierina Paganelli, 79enne rinvenuta senza vita, il 4 ottobre 2023, tra la porta tagliafuoco e l’ascensore nel palazzo in cui viveva - nel complesso di Ca’ Acquabona - sulla via che porta da Rimini a Coriano.
Uccisa a coltellate. Si esclude la rapina, dato che la borsa dell’anziana era abbandonata a fianco del cadavere. A trovarla la nuora – che vive nell’appartamento di fronte - il cui marito, figlio della vittima, era stato ricoverato in fin di vita, il 7 maggio scorso, sempre nei pressi dello stesso condominio, per quella che è parsa un’aggressione feroce (ma non si esclude nemmeno un investimento) che l’ha condotto al coma. Gli investigatori sono al lavoro per trovare il responsabile dell’uccisione di Paganelli e capire se vi sia una correlazione con quanto accaduto pochi mesi prima al di lei figlio.
Anziana uccisa a pugnalate nel suo condominio
La donna è stata trovata alle 8.30, ma non si sa ancora a che ora di preciso sia stata uccisa. La 79enne era divorziata da anni, aveva tre figli: oltre a quello che vive di fronte a lei. Indaga la Squadra Mobile. Il medico legale è immediatamente accorso, nell’attesa anche del sostituto procuratore di turno Paci per procedere nella ricostruzione del delitto.
A trovare il cadavere di Pierina è stata la nuora, che ha dato immediatamente l'allarme: i primi soccorritori si sono resi immediatamente conto che l'anziana era stata uccisa e hanno chiesto l'intervento della Polizia di Stato. E' iniziato così il giallo dell'omicidio di una donna dalla vita tranquilla descritta, da parenti e vicini, come una signora sempre indaffarata e disponibile con tutti. Divorziata da oltre 50 anni, quando lei decise di diventare una Testimone di Geova, il marito gestiva un hotel di Marebello per poi trasferirsi in Germania a Monaco di Baviera. Pare che non avesse un compagno, si recava al capezzale del figlio tutti i giorni.
Il corpo, dopo un primo accertamento, presenta diverse ferite causate da una lama che al momento non è stata ancora ritrovata dagli inquirenti che hanno battuto palmo a palmo l'area in cui si è consumato il delitto. E’ stata disposta l'autopsia. L'esame potrebbe rivelare ulteriori dettagli di quello che, al momento, è un vero e proprio giallo.
L'aggressione quasi mortale al figlio pochi mesi prima
Ci si chiede, infatti, se possa esserci un collegamento con il controverso episodio accaduto al figlio 54enne Giuliano Saponi che, la primavera scorsa, era stato ritrovato lungo via Coriano poco lontano dalla sua abitazione riverso sull'asfalto.
L’uomo presentava sul corpo numerose lesioni che, in un primo tempo, avevano fatto ipotizzare a un incidente stradale provocato da un pirata che era poi fuggito. Il 54enne, da quel giorno, è ricoverato alla Sol et Salus per i gravi traumi: per due mesi è stato in coma. La tipologia di ferite non permette, però, di esclude neppure la pista di un’aggressione. L'uomo, a causa dei gravissimi traumi riportati, non è stato in grado di sciogliere il mistero.
Il caso di Saponi è ancora irrisolto e si trova sul tavolo della Procura di Rimini. Chi indaga è chiamato a capire se vi sia una connessione in questa intricata vicenda.