In provincia di Pavia

La madre in punto di morte: "L'uomo che ti ha cresciuto non è tuo papà". E lui riesuma la salma di quello biologico

Dopo la conferma del test del Dna ha deciso di prendere il cognome del vero genitore. Ma per un sincero atto di amore ha scelto di tenere anche quello del patrigno

La madre in punto di morte: "L'uomo che ti ha cresciuto non è tuo papà". E lui riesuma la salma di quello biologico
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Poco prima di morire la madre gli ha rivelato che l'uomo che lo ha cresciuto non è suo papà. Un imprenditore pavese ha voluto quindi capire chi fosse il suo vero padre: ha riesumato la sua salma, ha fatto il test del Dna e una volta avuto la conferma ha scelto di prendere il suo cognome.

"L'uomo che ti ha cresciuto non è tuo papà"

E' una vicenda alquanto surreale quella che, come raccontato da Prima Pavia, è capitata recentemente a un imprenditore pavese di 59 anni, il quale, un po' come successo al protagonista de "La Coscienza di Zeno" di Italo Svevo, si è ritrovato a dover fare i conti con una rivelazione choc della madre poco prima della sua morte.

Giunta alla fine di una malattia terminale, infatti, la donna ha confessato al figlio la verità sulle sue origini. Ha scoperto così che l'uomo che l'aveva cresciuto amorevolmente non era il suo padre biologico. Dopo essersi tolta questo peso, la donna è morta serenamente. La sconcertante rivelazione ha però sconvolto la vita dell'uomo che è cambiata per sempre.

Il padre biologico morto nel 2016

Armato solo di una vecchia foto ritrovata tra i ricordi di sua madre e con la volontà di andare a fondo in questa storia, l'imprenditore ha presentato una richiesta al tribunale locale per accertare la sua vera paternità. Tuttavia, questa richiesta ha presentato una sfida unica per il collegio dei giudici civili presieduto da Marina Bellegrandi.

Una volta risalito al nome del presunto padre biologico, ha scoperto che era deceduto nel 2016 e questo ha reso impossibile l'esecuzione di un test del DNA convenzionale. Per superare questa complicazione, è stato necessario un passo drastico: la riesumazione del cadavere dell'uomo sepolto nel cimitero di Verrua Po.

Eseguito un test del DNA post mortem

L'operazione ha suscitato molte discussioni nella comunità locale ma nell'ottobre del 2022, a distanza di due anni dalla morte della madre, è stata compiuta. In questo modo è stato possibile eseguire il test del DNA post mortem e il risultato ha confermato le parole della madre. L'imprenditore non era figlio dell'uomo che aveva sempre creduto essere suo padre.

Dopo aver scoperto ufficialmente la verità, il 59enne pavese ha deciso di cambiare cognome. Dopo un lungo iter giudiziario, il tribunale di Pavia ha finalmente accertato la paternità biologica dell'uomo e ha emesso un'ordinanza per il cambio del suo cognome.

L'uomo che ha cresciuto il 59enne

La madre aveva avuto una lunga relazione con il padre del 59enne ma quando è rimasta incinta, non ne ha voluto sapere. Essendo nato fuori dal matrimonio, l'uomo ha deciso di non riconoscerlo. Negli anni 60 essere una ragazza madre non era accettabile, era una vergogna troppo grande.

La donna si è dovuta rimboccare le maniche per trovare presto un marito. Nel giro di poco tempo, ha trovato un uomo che ha deciso di sposarla e di crescere il bimbo come se fosse figlio suo. Per tutta la sua vita, l'imprenditore non aveva avuto alcuna conoscenza della sua vera storia di nascita.

È stata solo la rivelazione di sua madre e una foto antica che ha avviato una ricerca lunga e dolorosa per scoprire la verità. Ha scoperto che il suo vero padre biologico non si era mai sposato e non aveva avuto figli ed era morto senza aver mai riconosciuto il figlio.

Ha tenuto entrambi i cognomi

L'imprenditore ha cambiato il cognome ma non ha certo dimenticato l'uomo che con amore e dedizione l'ha cresciuto, l'uomo che rimarrà sempre e comunque il suo papà. Così ha deciso di mantenere entrambi i cognomi per onorare sia l'uomo che lo aveva cresciuto che il suo vero padre biologico.

A rappresentare gli interessi del 59enne è stato l'avvocato Gaetano Iovino con la collega Samantha Beccia. Il legale Iovino ha raccontato che il suo assistito ha scelto di andare fino in fondo perché restare con il dubbio non gli avrebbe dato serenità, voleva conoscere la verità.

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