La lite condominiale per un lenzuolo steso sfocia nel dramma: dà fuoco alla vicina e le incendia l'auto
Francesco Riccio, 53enne con precedenti penali, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, aggravato per futili motivi
Solo ieri vi avevamo raccontato l'assurda vicenda di un dissidio tra condomini avvenuto negli Stati Uniti nel quale un 36enne, infastidito dai vicini di casa, ha cercato per mesi di avvelenarli con fumi tossici. Oggi, però, la cronaca ci porta nuovamente nella nostra Penisola. Nella provincia di Napoli, infatti, una lite condominiale per un semplice lenzuolo steso al sole è sfociata nel dramma: un 53enne ha dato fuoco alla sua vicina e le ha poi incendiato l'auto.
(In copertina: immagine di repertorio)
Quarto, 53enne dà fuoco alla vicina di casa e le incendia l'auto
E' una vicenda dai contorni scioccanti quella che si è verificata in via De Gasperi a Quarto, in provincia di Napoli (Campania).
In queste ore, infatti, una banale lite condominiale è sfociata nel dramma.
Francesco Riccio, 53enne già noto alle Forze dell'Ordine, ha aggredito la sua vicina di casa di 48 anni. Da un iniziale alterco a parole, infatti, il 53enne ha gettato addosso alla donna del liquido infiammabile dandole poi fuoco con un accendino. Dopodiché ha ricoperto dello stesso liquido l'auto della 48enne e l'ha incendiata. Il rogo ha anche lambito un veicolo parcheggiato accanto.
A seguito di quanto accaduto sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, per domare le fiamme dell'auto, e i carabinieri. La donna di 48 anni, che ha riportato ustioni diffuse sul corpo, è stata trasportata all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove è in attesa di prognosi.
Francesco Riccio, invece, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, aggravato per futili motivi. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l'aggressione alla vicina di casa sarebbe scaturita da un dissidio condominiale dovuto a un lenzuolo steso al sole dalla donna che, secondo il 53enne, avrebbe ostruito l'ingresso al suo box. Francesco Riccio ora si trova in caserma.
Altre liti condominiali sfociate nella tragedia
I rapporti tra condomini di uno stesso palazzo, purtroppo, non sempre sono all'acqua di rose. Può capitare, infatti, che tra gli inquilini di un edificio possano crearsi degli attriti, da cui nascono vere e proprie liti che, non di rado, sfociano nella tragedia.
Nella giornata di ieri, ad esempio, vi avevamo raccontato della vicenda di Umar Abdullah, 36enne di Tampa, in Florida, il quale, grazie all'uso di una microcamera piazzata davanti all'ingresso di casa, ha scoperto che il vicino Xuming Li, anche lui 36enne, li avvelenava attraverso un mix di fumi tossici iniettati sotto l'uscio della sua porta.
Una situazione davvero surreale venuta a galla dopo mesi in cui la famiglia di Umar ha sofferto di continui malori dovuti appunto ai forti odori generati dai fumi tossici.
Tornando nella nostra Penisola, invece, lo scorso 19 agosto 2023, in un'abitazione in via Costamezzana a Santa Margherita Ligure (Liguria), Alessio Grana, 35 anni, è morto dopo essere stato accoltellato da un vicino di casa 58enne. Il 35enne ha perso la vita dopo un diverbio con il vicino per questioni condominiali.
Una lite accesa alla quale hanno assistito anche diversi condomini. Per il giovane, una volta arrivati i soccorsi, non c'è stato nulla da fare: è deceduto sul posto. Anche l'aggressore è rimasto ferito nella colluttazione ed è stato portato al Pronto Soccorso di Lavagna, piantonato e interrogato dalle forze dell'ordine.
Secondo quanto ricostruito la vittima, presumibilmente in stato di alterazione psicofisica, si è recata davanti alla porta di ingresso di casa del vicino, colpendolo con un bastone nel corso del diverbio. Il 58enne ha impugnato quindi un coltello, colpendolo al torace, e poi ha allertato i soccorsi. L’uomo, interrogato in caserma anche dal magistrato di turno, è stato quindi arrestato per omicidio.
Pochi giorni prima, invece, nel pomeriggio di domenica 6 agosto 2023, in via Giusti a Lecco (Lombardia) due vicini di casa hanno iniziato a discutere sul pianerottolo. Una situazione abbastanza normale, per la verità, ma che in questo caso è decisamente degenerata.
A un certo punto, infatti, i due contendenti si sono spostati all'interno dell'ascensore, dove la lite è proseguita e evidentemente si è animata ulteriormente. Sino a quando uno dei due, forse accecato dalla rabbia, forse temendo che la discussione potesse finire male, ha estratto una bomboletta di spray al peperoncino e ha spruzzato la sostanza urticante.
La sostanza irritante, spruzzata in un ambiente così piccolo e non areato, ha evidentemente causato problemi seri a tutti e due tanto che, come detto, è stato necessario l'intervento dei medici.
Il 9 agosto, infine, a Torino, in Piemonte, la tensione pregressa tra gli inquilini del palazzo al civico 18 di via Ivrea e l'amministratore di condominio di 69 anni ha raggiunto il suo apice nel corso dell'ultima riunione.
Dopo varie accuse ricevute, l'amministratore ha agito in modo irrazionale tentando di dare fuoco a uno dei residenti dell'edificio. Il 69enne, infatti, ha rovesciato una borraccia con all'interno del liquido altamente infiammabile addosso a un avvocato di 56 anni e ha cercato in tutti i modi incendiarlo con un semplice accendino.
Il tentativo, per un puro segno del destino, è fallito solo perché l'accendino non ha funzionato. Subito dopo gli altri condomini presenti in sala si sono messi in mezzo e hanno diviso i due uomini chiamando nel frattempo i carabinieri. Quest'ultimi, una volta giunti sul posto, hanno effettuato i rilievi del caso e arrestato l'amministratore.