"Voleva un'occasione di riscatto"

La compagna di Calissano: "Paolo non si è suicidato"

Sul caso, al momento, è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma non si esclude la morte per gesto volontario o per un tragico errore nell'assunzione dei farmaci.

La compagna di Calissano: "Paolo non si è suicidato"
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Una tragedia su cui ora si cerca di fare piena chiarezza. L'attore Paolo Calissano, 54 anni, è stato trovato morto nella sua abitazione di Roma proprio nell'ultimo giorno del 2021. La prima ipotesi sul caso è che l'attore, noto per la soap opera Vivere, sia deceduto per un'overdose di farmaci, trovati sia in camera da letto che in cucina e assunti da Calissano per curare una forma di depressione di cui soffriva. Voluta o non voluta saranno l'autopsia e le indagini degli inquirenti a stabilirlo, ma la compagna, Fabiola Palese, la prima a lanciare l'allarme alle Forze dell'Ordine, è certa: "Paolo non si è suicidato".

Le indagini sulla morte di Paolo Calissano

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, come da prassi in questi casi, ma sul registro degli indagati, al momento, non compare scritto alcun nome. Proseguono le indagini sulla morte di Paolo Calissano, attore 54enne, trovato senza vita il 31 dicembre 2021 nella sua casa di Roma, quartiere Balduina. Decesso per cui gli inquirenti non escludono sia un gesto volontario, sia un tragico sovradosaggio o errore nell'assunzione di psicofarmaci, medicinali che Calissano assumeva per curare una forma di depressione di cui soffriva e che sono stati trovati sia in camera da letto che in cucina al momento del rinvenimento del corpo.

"Paolo non si è suicidato"

Sulla morte dell'attore 54enne è stata ascoltata per ore la compagna Fabiola Palese, la prima a lanciare l'allarme alle Forze dell'Ordine, dopo che, nelle ore precedenti al ritrovamento del corpo, non era riuscita a mettersi in contatto con lui. Intervistata dal Messaggero, la compagna ha smentito che l'attore fosse morto da 48 ore perché quest'ultima ci aveva parlato nel primo pomeriggio e la sera di mercoledì, alle 20.18.

Fabiola Palese afferma di non credere assolutamente all'ipotesi del suicidio:

"Non credo che Paolo si sia suicidato, ma piuttosto che non abbia retto a tutti i farmaci che prendeva per via della sua depressione. In queste ultime settimane era andato molto giù e le feste di Natale lo angosciavano amplificando il suo sentirsi solo. Io penso che abbia fatto un qualche pasticcio nell’assumerli, un bombardamento di psicofarmaci, ma non con l’intenzione di togliersi la vita".

E sullo stato psicologico destabilizzato di Calissano, la compagna fa chiarezza, sottolineando come lui volesse trovare un'occasione di riscatto nel mondo dello spettacolo:

"Lui ormai non usciva quasi più, si era lasciato andare e forse era tornato a prendersi le benzodiazepine in dosi massicce per riuscire a dormire. Gli avevano attaccato una etichetta addosso. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle, ma lui voleva una chance di riscatto che nessuno gli ha concesso. Continuavano a offrirgli particine o a chiamarlo solo per interviste in cui piangersi addosso. Ma si rifiutava perché aveva grande dignità".

L'indagine della Procura

La procura di Roma intanto ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. L'ipotesi di reato è provvisoria e legata all'esigenza di effettuare l'autopsia sul corpo di Calissano. L'indagine è affidata ai carabinieri di Medaglie d'oro, coordinati dai pm della Capitale.

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