Indegna aggressione, derisa e picchiata con calci e pugni perché indossava il velo
Il padre, intervenuto in difesa della figlia, è stato spintonato a sua volta e la situazione è degenerata. Il velo è stato anche strappato alla giovane.
Un'indegna aggressione, triste ironia del destino a pochi giorni dalle celebrazioni della giornata internazionale della violenza sulle donne.
Ma l'ultimo fatto di cronaca delle scorse ore deve far seriamente riflettere anche in un'ottica di rispetto e integrazione: perché una giovane è stata derisa e picchiata con calci e pugni perché indossava il velo.
Una vicenda incredibile: scherno e violenza per il velo
Come riportato da Prima Venezia si tratta di una vicenda incredibile che ha visto vittima una giovane bengalese, una 29enne da 13 anni residente a Marghera, piccolo comune tra Venezia e Mestre.
Le è stato strappato il velo mentre aspettava il padre e il marito in strada, fuori dalla casa del fratello dove era stata in visita alla cognata.
Il padre, intervenuto in difesa della figlia, è stato spintonato a sua volta e la situazione è degenerata.
Indossa il niqab: la colpiscono con calci e pugni
Le è stato strappato il velo mentre aspettava il padre e il marito in strada, fuori dalla casa del fratello dove era stata in visita alla cognata.
La sua "colpa", per le due donne italiane sulla quarantina che l'hanno aggredita verbalmente e fisicamente con calci e pugni era solo una: indossava il niqab, il velo che copre corpo e volto, lasciando scoperti solo gli occhi.
Prima le offese e lo scherno, poi la violenza
Vittima dell'incredibile vicenda è stata Sanuara Sarder, una giovane mamma di origine Bengalese, moglie di un imam.
Stava camminando in strada dopo aver fatto visita alla cognata quando è stata apostrofata con parole di scherno da due donne italiane che l'avrebbero derisa, senza temere di essere sentite, perché indossava il velo paragonandola anche ad un fantasma:
"Ma come ti sei vestita, sembri un fantasma. Non sai nemmeno che in Italia non si può andare in giro conciati in questo modo".
La 29enne capendo benissimo le offese ricevute, non ha però reagito e ha aspetta l'arrivo del padre che, messo al corrente di quanto stava accadendo è intervenuto in difesa della figlia.
Dalle parole ai fatti, la situazione è degenerata
A quel punto la situazione è degenerata. Una delle due italiane ha spintonato il padre di Sanuara, poi sono volati calci e pugni all'indirizzo della 29enne che è caduta a terra, tra l'altro sotto gli occhi terrorizzati dei figli.
La donna che l'ha colpita infatti, le ha poi sferrato un altro pugno all'orecchio, ferite che le sono state curate poi al pronto soccorso cittadino, e infine le ha addirittura strappato di dosso il velo facendolo a pezzi e mettendoselo in tasca.
L'accaduto è stato denunciato ai Carabinieri che avrebbero già identificato una delle due donne responsabili delle offese e dell'aggressione.