Incidenti sul lavoro, nei primi sette mesi del 2024 aumentano le morti bianche: sono 577. Le regioni e i settori più colpiti
Un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2023: la piaga dilaga e le misure in campo si rivelano inadeguate
Il tema degli incidenti sul lavoro in Italia continua a rappresentare una piaga sociale. Nei primi sette mesi del 2024, l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail) ha registrato 577 incidenti mortali, segnando un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi dati mettono in evidenza la gravità del fenomeno, che nonostante le misure preventive e le normative, non mostra segni di un netto miglioramento.
Incidenti sul lavoro: nei primi sette mesi del 2024 sono 577 i morti
Accanto ai decessi, sono stati denunciati complessivamente 350.823 infortuni sul lavoro, un incremento dell'1,7% rispetto alle 344.897 denunce registrate nello stesso lasso di tempo dell'anno precedente. Tuttavia, se confrontati con il 2022, si osserva una riduzione del 20,5%, segno che la situazione è altamente variabile, influenzata anche dalle dinamiche economiche e sociali post-pandemia.
Nonostante l'aumento in valore assoluto, l'incidenza degli infortuni rispetto al numero totale di occupati è in lieve calo. Secondo i dati forniti dall'Istat, il tasso di infortuni per ogni 100.000 lavoratori è sceso da 1.467 nel 2023 a 1.461 nel 2024, con una diminuzione dello 0,4%. Guardando al confronto con il 2019, anno precedente alla crisi pandemica, il calo è più significativo, attestandosi a un -10,6%.
I settori che preoccupano
Analizzando più nel dettaglio, la maggior parte degli infortuni si verifica durante lo svolgimento dell'attività lavorativa: i casi "in occasione di lavoro" sono aumentati dello 0,8%, passando da 292.849 a 295.159 tra il 2023 e il 2024. Anche gli incidenti "in itinere", cioè quelli avvenuti durante il tragitto casa-lavoro, sono cresciuti del 6,9%, con 55.664 denunce nel 2024 rispetto alle 52.048 dell'anno precedente.
Alcuni settori specifici mostrano incrementi significativi negli incidenti sul lavoro. L'istruzione ha visto una crescita del 49,9%, seguita dalla sanità e assistenza sociale (+26,1%) e dalla gestione delle reti idriche e dei rifiuti (+22,1%). Altri settori, come la riparazione di macchinari (+21,8%) e i servizi di alloggio e ristorazione (+16,1%), registrano anch'essi aumenti considerevoli. Il settore delle costruzioni, tradizionalmente tra i più pericolosi, ha visto un incremento del 15,1%.
L'incidenza geografica
A livello geografico, il rischio infortunistico sembra aumentare in tutte le aree del Paese, con le Isole che segnano un aumento del 3,9%, seguite dal Centro (+2,3%) e dal Nord-Ovest (+1,7%).
Fra le regioni, spiccano le province autonome di Trento (+17,5%) e Bolzano (+5,3%), oltre alla Sicilia (+4,8%) e all'Umbria (+4,7%). Al contrario, si registrano cali limitati in Abruzzo (-3,5%), Basilicata (-3,0%) e Campania (-1,6%).
Fasce anagrafiche e sesso
Il fenomeno degli infortuni è in crescita sia tra gli uomini (+1,3%) che tra le donne (+2,5%). Le denunce di infortunio tra i lavoratori extracomunitari sono aumentate del 6,3%, mentre tra i cittadini comunitari si è registrata una flessione del 3,1%. Tra le fasce d'età, si segnalano aumenti tra i lavoratori più giovani (under 15) e quelli tra i 60 e i 74 anni (+7,0%), mentre le fasce intermedie tra i 35 e i 59 anni mostrano una lieve diminuzione.
Denunce per malattia professionale
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2024 sono state 54.471, 10.038 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+22,6%).
I dati rilevati a luglio di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+23,1%, da 36.654 a 45.112 casi), Agricoltura (+21,1%, da 7.365 a 8.921) e Conto Stato (+5,8%, da 414 a 438). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+36,4%), il Sud (+30,0%), il Centro (+19,4%), il Nord-Est (+17,0%) e il Nord-Ovest (+13,1%).
L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 40.855 a 49.843 (+22,0%), sia quelle dei comunitari, da 1.079 a 1.434 (+32,9%), e degli extracomunitari, da 2.499 a 3.194 (+27,8%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sette mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Questi dati evidenziano l'urgenza di interventi più efficaci in termini di prevenzione e sicurezza sul lavoro.