La tragedia di Roma

Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini con cui ha fatto l'incidente a Casal Palocco? Cosa dice il Codice della Strada

Intanto il salone SkyLimit e i suoi proprietari sono stati oggetto di minacce di morte

Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini con cui ha fatto l'incidente a Casal Palocco? Cosa dice il Codice della Strada
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Continua a tenere banco in tutta Italia l'incidente di Casal Palocco in cui ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti, 5 anni, coinvolto nello scontro tra la Smart della sua mamma e il Suv Lamborghini Urus su cui viaggiavano Matteo Di Pietro e i ragazzi di The Borderline, gruppo di youtuber romani. E molti si sono chiesti, vista la giovane età del conducente e il tipo di vettura su cui procedeva, se Di Pietro poteva guidare la Lamborghini con cui è stato protagonista dell'incidente. Vediamo cosa dice in merito il Codice della Strada.

Incidente The Borderline, Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini Urus

La risposta è sì, Matteo Di Pietro poteva stare alla guida di un mezzo di quella potenza. A stabilirlo è l'articolo 117 del Codice della Strada, che dopo le modifiche del novembre 2021 recita così:

"Per i primi tre anni dal conseguimento della patente di categoria A2, A, B1 e B non è consentito il superamento della velocità di 100 km/h per le autostrade e di 90 km/h per le strade extraurbane principali"

"Ai titolari di patente di guida di categoria B, per il primo anno dal rilascio non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t. Nel caso di veicoli di categoria M1, ai fini di cui al precedente periodo si applica un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW. Per le autovetture elettriche o ibride plug-in, il limite di potenza specifica è di 65 kW/t compreso il peso della batteria.  Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano ai veicoli adibiti al servizio di persone invalide, autorizzate ai sensi dell’articolo 188, purché la persona invalida sia presente sul veicolo. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano, inoltre, se a fianco del conducente si trova, in funzione di istruttore, persona di età non superiore a sessantacinque anni, munita di patente valida per la stessa categoria, conseguita da almeno dieci anni, ovvero valida per la categoria superiore.  Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 120 del presente codice, alle persone destinatarie del divieto di cui all’articolo 75, comma 1, lettera a), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, il divieto di cui al presente comma ha effetto per i primi tre anni dal rilascio della patente di guida".

Le discriminanti sono quindi la data di rilascio della patente e la potenza del mezzo (la Lamborghini Urus, il modello dell'auto su cui erano a bordo i ragazzi, ha una potenza di 490 kW). Per quanto riguarda la prima questione, sappiamo che Di Pietro ha vent'anni ma non la data di conseguimento della patente. Alcuni video precedenti - come la challenge 50 ore su una Cinquecento - risalgono però a un anno fa e dunque possiamo affermare che con ogni probabilità di Pietro soddisfa questo requisito.

Per ciò che concerne la velocità  è un'altra questione, ma qui saranno gli esiti delle perizie a stabilire se abbia in qualche modo infranto le regole.

Intanto Di Pietro rimane l'unico indagato per l'accaduto, con l'accusa di omicidio stradale. Anche se la posizione degli altri che erano con lui è al vaglio e potrebbero essere accusati di concorso in omicidio stradale.

Incidente The Borderline, parla il salone che ha noleggiato la Lamborghini

Sulla questione in queste ore è intervenuto anche Gabriele Morabito, il titolare di SkyLimit, il salone romano che ha noleggiato la vettura. Anche perché lo stesso salone è stato oggetto di più di una minaccia. Morabito ha chiarito come siano stati fatti tutti i controlli e invitato a non prendersela con l'attività, che nulla ha a che fare con i comportamenti di chi noleggia le vetture.

"Tutti sanno quanto generalmente siamo attivi sui social, questi giorni di silenzio sono motivati dal forte dolore che proviamo per quanto accaduto.
Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo.
Ci rincresce constatare, pero, che l'opinione pubblica sia stata fuorviata da una cattiva informazione normativa, che sta mettendo pesantemente in dubbio la professionalità e la diligenza del nostro operato".

"Il nostro codice della strada (nello specifico l'art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione".

"Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società e offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori.
Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile".

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