Incendia il furgone della suocera che non vuole che dia il nome del nonno a suo figlio
E' accaduto in Campania e su questa grottesca vicenda in molti hanno trovato addirittura spunto per giocare i numeri del lotto.
Ha dato alle fiamme il furgone della suocera per il nome da dare a un bambino.
Ancora fedele alle tradizioni voleva "portare" avanti nell'albero genealogico il nome dei propri familiari e in particolare del nonno paterno.
Il tutto ha rischiato però di finire in tragedia e ci sarebbe da ridere se non fosse tutto tremendamente vero.
La "battaglia" sul nome del bebè finisce in...fiamme
Perché la "battaglia" sul nome da dare al bebè in arrivo (nella tradizione campana la "supponta"), è finita in fiamme.
E' accaduto a Mariglianella, un comune di quasi 8mila abitanti della città metropolitana di Napoli, dove un uomo ha dato fuoco al furgone della suocera.
Il neo papà voleva infatti che il figlio portasse il nome del nonno (così come da antica tradizione ancora in vigore soprattutto nel sud Italia e in particolare in Campania), ma forse complice il passare dei tempi o semplicemente questione di gusti personali o magari anche qualche "gelosia familiare", la moglie e la suocera proprio non volevano sapere.
Un bambino ...Felice, una vicenda tristissima
Il papà del bambino, un 22enne residente nel piccolo comune, voleva infatti che il figlio si chiamasse come suo padre, Felice, in modo non solo di tenere viva una vecchia tradizione per molti al sud ancora sentita, ma tramandando all'anagrafe anche il nome e cognome.
Un sentimento però non condiviso né dalla moglie, né tantomeno dalla suocera che invece avevano manifestato la preferenza per una scelta diversa, per un nome più moderno.
Ma di arrivare a un punto d'incontro i tre non ne hanno proprio voluto sapere e così la vicenda ha preso una piega tristissima.
Discussione degenerata e la rabbia data alle fiamme
Tanto che il neo papà deciso a portare avanti la sua idea, ha concentrato il suo disappunto in particolar modo sulla suocera, intimandole di non intromettersi nella faccenda, evidentemente convinto di riuscire poi a convincere la moglie.
Da qui le minacce di bruciarle il furgone se avesse continuato ad opporsi alla scelta del nome da dare al bambino.
Un aut aut che secondo il racconto dei vicini di casa si è tradotto in un avvertimento colorito nel tipico dialetto napoletano:
"O piccirillo sadda' chiamma' comm' ' a pa'pa' sinno' t' apiccio' ' o furgone".
Ovvero, tradotto: "Il bambino si dovrà chiamare come mio papà, altrimenti ti incendio il furgone".
E dalle parole ai fatti è stato un attimo.
Furgone in fiamme, l'intervento dei Carabinieri
Perché il furgone è stato dato effettivamente alle fiamme tanto da rendere necessario l'intervento di Vigili del Fuoco e Carabinieri, arrivati dalla vicina stazione di Brusciano.
Le fiamme hanno avvolto anche un'altra auto appartenente ad una casalinga residente nella zona.
Il neo papà dovrà rispondere di danneggiamento seguito da incendio.
Il seguito tutto "napoletano": i numeri al lotto
La vicenda ha avuto poi un seguito ancor più surreale e anche in questo caso tipicamente in "salsa napoletana".
L'episodio, infatti, in poche ore ha fatto il giro del territorio e c'è chi ha preso spunto da quanto accaduto per provare la fortuna al lotto con i numeri della smorfia napoletana, provando a centrare un terno: 9 (il figlio), 80 (il litigio con le donne) e 64 (il fuoco).
E'