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Incastrato in un macchinario per il cemento, ancora un morto sul lavoro in Lombardia

Tragedia in Valtellina. A Milano gravissimo un diciottenne precipitato da sei metri

Incastrato in un macchinario per il cemento, ancora un morto sul lavoro in Lombardia
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Ancora incidenti e morti sul lavoro, ancora in Lombardia. Nel primo pomeriggio di venerdì 13 dicembre 2024 un operaio 59enne originario di Potenza è morto nel cantiere per la realizzazione della tangenziale di Tirano, in Valtellina. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe rimasto incastrato in un macchinario per il cemento mentre si trovava solo in cantiere.

Incastrato in un macchinario per il cemento, muore 59enne

Come racconta Prima la Valtellina, il tragico incidente è avvenuto a Bianzone, ìnel cantiere in atto per la realizzazione della rotonda della nuova tangenziale di Tirano.

Il cadavere dell'operaio, 59enne di Potenza, lavoratore di una ditta di prefabbricati proveniente dal sud, è stato trovato da alcuni colleghi che rientravano dopo il pranzo sul macchinario che stava pulendo dopo la pausa pranzo. Era rimasto solo in cantiere e quando è stato dato l'allarme era purtroppo troppo tardi.

Diciottenne precipita da sei metri a Milano

Ma purtroppo non è il solo incidente sul lavoro di oggi in Lombardia. Come racconta Prima Milano a Lorenteggio un operaio 18enne è precipitato da un ponteggio alto sei metri in cantiere. 

Secondo circostanze ancora da appurare, il 18enne avrebbe perso l’equilibrio per poi precipitare al suolo, dal secondo piano di un palazzo in via Molinetto di Lorenteggio, confine tra Milano e Corsico.

Immediato l’intervento di un’ambulanza e un’automedica inviate dalla centrale del 118: i soccorritori hanno stabilizzato il giovane sul posto per poi portarlo di corsa all’ospedale Niguarda, in codice rosso. Le condizioni sono molto gravi.

In mattinata, il capocantiere di una ditta di impianti fotovoltaici è stato vittima di un infortunio lavorativo all'interno del comune di Casteldidone, in provincia di Cremona.

Come riporta Prima Cremona, l'operaio, un 53enne residente in provincia di Brescia, è caduto da un'altezza di 3 metri mentre si trovava in una cascina in via Garibaldi.

Secondo una prima ricostruzione, il capocantiere stava controllando i pannelli posizionati sul tetto e si è poi esposto dal parapetto, presumibilmente per parlare con un operaio, ha così perso l'equilibrio finendo a terra. Sbattendo rovinosamente sul suolo, dopo un volo di tre metri, il 53enne è caduto di pancia battendo il costato, facendo poi fatica a respirare per via dell'impatto.

Travolto da una quercia che stava tagliando

Un altro gravissimo incidente è avvenuto in Toscana, a Cortona, in provincia di Arezzo, dove un 53enne è rimasto ferito travolto da una quercia che stava tagliando.

Come riporta Prima Firenze, il 53enne ha riportato alcuni traumi a causa del forte impatto con l'albero ma è rimasto cosciente. Il personale medico ha optato per il trasferimento in codice rosso all'ospedale Le Scotte di Siena.

Sono 155 i morti sul lavoro in Lombardia in 10 mesi: le città più a rischio

Sono 155 le vittime in 10 mesi in Lombardia, che raccontano una tragica realtà per la regione, che rimane la prima in Italia per numero di infortuni mortali sul lavoro. Ma tenendo conto dell’incidenza della mortalità, ossia del numero degli infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, la Lombardia si posiziona in zona gialla, ovvero è tra le regioni che nel nostro Paese fanno emergere incidenze di mortalità inferiori alla media nazionale.

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l'Osservatorio Sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine ottobre 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (24,9 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 27,9.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che in zona rossa ci sono Pavia (55,0) e Brescia (52,8). In zona arancione  Lodi (29,9), in zona gialla Mantova (27,6), Monza Brianza (27,2) e Sondrio (26,9). In zona bianca infine ci sono Lecco (20,6), Bergamo (20,4), Cremona (19,4), Milano (17,2), Varese (12,8) e Como (7,5).

Infortuni totali in Lombardia

Sono 155 i decessi da gennaio a ottobre 2024 (contro i 139 di fine ottobre del 2023): 112 quelli rilevati in occasione di lavoro (4 in più dello scorso anno) e 43 quelli in itinere (12 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.

Le città con più decessi:

  • Milano (39)
  • Brescia (34)
  • Bergamo e Pavia (16)
  • Monza Brianza (14)
  • Varese (9)
  • Mantova (7)
  • Lodi (6)
  • Cremona (5)
  • Como (4)
  • Lecco (3)
  • Sondrio (2).

Mentre Brescia e Milano sono in cima alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro, rispettivamente con 29 e 26 vittime. Seguono: Pavia (13), Monza Brianza (11), Bergamo (10), Varese e Mantova (5), Lecco, Cremona e Lodi (3), Como e Sondrio (2).

A fine ottobre 2024 le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2023: erano 91.101 e ora sono 91.414.

I settori più colpiti

Le attività manifatturiere, alla fine di ottobre 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (13.536). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (5.794), Commercio (5.040), Sanità (4.890) e Costruzioni (4.875).

 

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