In Veneto un lupo ha sbranato sei pecore a due passi da un centro abitato, un altro filmato sul lago di Lecco
Due casi che si sono verificati a poca distanza l'uno dall'altro e che hanno generato nuova apprensione riguardo l'allarme lupi
Non solo allarme orsi nel Nord Italia. Un doppio avvistamento di lupi, in un caso con conseguenze drammatiche, è avvenuto nel giro di pochi giorni. E' successo in Veneto, più precisamente nella provincia di Belluno, dove un lupo ha sbranato sei pecore a due passi da un centro abitato, e in Lombardia, in uno dei Comuni lungo le sponde del lago di Lecco.
In Veneto un lupo ha sbranato sei pecore a due passi da un centro abitato
Grande paura in Veneto per l'ennesimo attacco di un lupo ai danni di un gregge di pecore, il tutto a pochi passi da un centro abitato. Come raccontato da Prima Belluno, è successo a Chies d‘Alpago nella notte tra sabato 1 e domenica 2 luglio 2023.
Quattro quelle morte immediatamente, a causa delle ferite riportate. Due, invece, ritrovate agonizzanti, sono state soppresse dal veterinario a causa dei gravi traumi riportati. L’aggressione è avvenuta in via Tarcogna, a Lamosano, su un pascolo (lato strada) molto vicino al centro della frazione.
Adriano Pedol, titolare dell’omonima azienda agricola di San Martino d’Alpago, era rimasto a sorvegliare il suo gregge fino all’1.30 di domenica mattina. Dato che a quell’ora la situazione era tranquilla, ha deciso di rincasare per riposarsi. Ieri mattina, al suo rientro, la tragica scoperta.
“Il gregge si trovava all’interno di un recinto antilupo, realizzato secondo le linee guida stabilite dalla Regione Veneto – commenta lo stesso Pedol – Davvero non so più in che modo proteggere le mie pecore da queste continue predazioni. Quali le azioni concrete che le Istituzioni competenti stanno portando avanti al fine di fermare le aggressioni?”.
È più di un mese, inoltre, che Pedol fa da guardiano ai suoi animali, proprio per scongiurare questi attacchi. Stavolta, però, non è bastato.
“I grandi predatori vanno educati a rimanere distanti dai centri abitati e dalle greggi – sottolinea il presidente di Cia Belluno, Rio Levis – Auspichiamo che nel bellunese si arrivi presto ad un piano di contenimento del lupo. Nel frattempo, la Provincia dia la possibilità agli allevatori e ai pastori di intervenire subito in caso di attacchi attraverso metodi dissuasivi, previa frequentazione di specifici corsi di formazione e autorizzazioni ad hoc”.
Cia Belluno chiede che vengano adottate misure adeguate.
“La questione del lupo, e più in generale dei grandi predatori, sta diventando un’emergenza anche in termini di pubblica sicurezza. L’attacco al gregge di Adriano Pedol è avvenuto lungo la via di un paese, a pochi passi dalle abitazioni”.
Un altro filmato sul lago di Lecco
Anche in Lombardia, come raccontato da Prima Lecco, l'allarme per i lupi torna a destare grande preoccupazione. Un esemplare, infatti, è stato avvistato nell'ultimo periodo nei boschi del Comune di San Michele, alle pendici del Monte Barro. Il lupo è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza all'esterno di un’abitazione privata nella tarda serata del 19 giugno.
Fotogrammi che sono già stati vagliati dagli esperti della Regione e che propenderebbero per il fatto che si tratti realmente di un giovane lupo anche se la certezza potrà arrivare soltanto dopo che saranno eseguite le analisi sui resti di una capra sbranata nella medesima zona.
"Regione Lombardia pone la massima attenzione sulla presenza di lupi in alcune aree del territorio - afferma il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini (FdI), Presidente della Commissione Montagna - Monitoraggio, azioni di prevenzione e indennizzi agli allevatori, sono le tre direttrici in cui ci stiamo muovendo.
Aspettiamo i dovuti accertamenti prima di trarre conclusioni, è stato inviato un tampone fatto sulla capra predata ed è stato richiesta un’urgente elaborazione del risultato. - commenta Zamperini - Al di là del caso specifico, sul quale I dati che riguardano la Provincia di Lecco fortunatamente non sono ancora allarmanti, ma testimoniano che il problema della presenza dei lupi sul nostro territorio è reale e va gestito senza perdere tempo prima che si crei una vera e propria emergenza.
Le misure adottate finora sono insufficienti, ora bisogna fare molto di più e affrontare la situazione con consapevolezza anche attraverso un attento controllo del territorio - prosegue il Consigliere - I dati divulgati da ERSAF molto probabilmente sono sottostimati, l’avvistamento e la presenza dei lupi sono difficilmente inquadrabili dal momento che spesso gli allevatori, esasperati dalla situazione, nemmeno li denunciano.
Dal 2020 ad oggi, sono stati segnalati otto avvistamenti di lupi che hanno interessato i Comuni di Missaglia, Cremeno e Moggio, seppur in assenza di branchi stabili. Sono stati effettuati quattro interventi di prevenzione mentre le predazioni denunciate sono state due a carico di un’azienda nel Comune di Missaglia, una avvenuta nel 2020 e una l’anno successivo, per un totale di 2800 euro di risarcimento danni da parte di Regione Lombardia".