"crimini contro l'umanità"

Il rilascio del comandate libico Almasri (per un cavillo) infiamma l'opposizione: "Governo complice di un criminale"

Arrestato a Torino il 19 gennaio e scarcerato 48 ore dopo per un "vizio di forma". Anche la Corte Penale Internazionale ha chiesto spiegazioni all'Italia

Il rilascio del comandate libico Almasri (per un cavillo) infiamma l'opposizione: "Governo complice di un criminale"
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Opposizioni sul piede di guerra. Diversi i motivi per cui la maggioranza di Governo è bersagliata, a partire dal rilascio di Najeem Osama Almasri - capo della polizia giudiziaria libica, arrestato domenica a Torino - e liberato il 21 gennaio 2025 per un vizio di forma che ha invalidato il mandato di cattura internazionale.

Pesano anche i silenzi della premier in seguito alle reiterate richieste di dimissioni della ministra del Turismo Daniela Santanché, rinviata a giudizio nei giorni scorsi per falso in bilancio. Un pressing sfociato, nelle scorse ore, in un totonomi per la scelta del sostituto della "Pitonessa". "Voci di corridoio", così minimizzano da Palazzo Chigi: "Resto dove sono", ribadisce la diretta interessata. Fra i più agguerriti il leader pentastellato Giuseppe Conte:

"Meloni urlava allo scandalo e chiedeva dimissioni per tutti, ma ha perso di nuovo la voce di fronte ai suoi amichetti di partito?".

Daniela Santanche’

Ad inasprire ulteriormente il clima anche l'annuncio dello sciopero, previsto per il 27 febbraio 2025, dell'Associazione nazionale magistrati contro il governo Meloni. Nel mirino il ddl costituzionale, approvato in prima lettura alla Camera, che prevede la separazione delle carriere in magistratura e l'istituzione di un doppio Csm e di un'Alta Corte disciplinare. 

Rilasciato Almasri per un "cavillo"

Era stato arrestato domenica 19 gennaio 2025, aTorino, il comandante della polizia giudiziaria libica Osama Najim, conosciuto anche come Almasri, direttore del carcere di Mitiga, nota per essere diventata negli anni un centro di torture, vicino a Tripoli. Il criminale, sotto la Mole in occasione della partita della Juventus contro il Milan, è stato bloccato in albergo dopo un controllo di routine. Su di lui pendeva un mandato della Corte penale internazionale e c'era una segnalazione dell'Interpol.

Almasri

Ma ecco il colpo di scena: Najim è stato già scarcerato a causa di un errore procedurale. Il 47enne è stato arrestato dalla Digos e portato al carcere delle Vallette, il caso doveva poi passare al vaglio della Corte d'Appello di Roma. E proprio da Roma si è disposta la scarcerazione a causa di un errore di procedura. Prima, infatti, nessuno ha avvisato il ministro della Giustizia. Il ministro Carlo Nordio, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino, non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito. La Corte d'appello ha quindi dichiarato l'irritualità dell'arresto e ordinato l'immediata scarcerazione.

La Corte Penale Internazionale ha chiesto spiegazioni all'Italia sul rilascio del numero uno della polizia giudiziaria libica:

"Il 21 gennaio 2025, senza preavviso o consultazione con la Corte, il signor Osama Almasri Njeem sarebbe stato rilasciato dalla custodia e riportato in Libia. La Corte sta cercando, e deve ancora ottenere, una verifica dalle autorità sui passi presumibilmente intrapresi. La Corte ricorda il dovere di tutti gli Stati Parte di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei procedimenti penali per crimini".

Ricordando inoltre come l'uomo: "si presume sia stato responsabile delle strutture carcerarie di Tripoli, dove migliaia di persone sono state detenute per periodi prolungati, è sospettato di crimini contro l'umanità e crimini di guerra, tra cui omicidio, tortura, stupro e violenza sessuale".

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro ha negato che la scarcerazione possa essere intesa come un favore alla Libia: “È una questione giuridica imposta dai giudici”.

Ira delle opposizioni: "Governo complice di un criminale"

L'evento ha infiammato le opposizioni: Avs, Pd, +E, Iv, M5s e Azione hanno definito "gravissimo" l'accaduto e chiesto una informativa urgente della premier Giorgia Meloni.

"Ieri sera è atterrato a Tripoli un aereo di Stato che ha riportato a casa Almasri, un torturatore accolto tra gli applausi e una gran festa nella sua terra. Basterebbe questo per chiedere non solo un'informativa urgente a Meloni e le dimissioni del ministro Nordio. Il governo Meloni non convalida l'arresto" per "errori procedurali, dice Nordio, 'dovevo essere informato'. Peccato che l'aereo messo a disposizione dai servizi - lo dico nell'imbarazzo di Crosetto che giustamente si mette le mani alla testa  - era fermo lì dal mattino. Era già pronto. Il governo Meloni viola un mandato della corte e si macchia di collaborazionismo", attacca il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Marco Grimaldi.

"Un qualcosa di inaudito che non può passare sotto silenzio come se si fosse trattato solo di un cavillo. Il cavillo si chiama complicità del Governo, della premier, di Palazzo Chigi e del Ministero della Giustizia con questo criminale su cui pendeva un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale" sulla medesima il deputato Nicola Fratoianni, sempre di Alleanza Verdi e Sinistra.

Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana
Nicola Fratoianni

"Vorremmo sapere da Nordio cosa è accaduto e come questa violazione sia stata possibile", gli ha fatto eco Paolo Ciani del Pd.

Chiara Appendino ha schierato sulla stessa linea il M5s: "Un fatto gravissimo, Meloni spieghi agli italiani perché è stato liberato un torturatore e riportato" a casa "con un aereo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore e Nordio non sapesse". Se non lo è "come io penso, c'è la volontà politica".

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Chiara Appendino

Ettore Rosato di Azione ha aggiunto: "Ci sia dal governo una immediata dimostrazione di trasparenza".

Si terrà la prossima settimana una informativa in Parlamento sul caso del comandante libico: toccherà al ministro dell'Interno Piantedosi riferire alle Camere. 

Commenti
calude

hanno fato benissimo , la rogna che i todeschi ci hanno rifilato l'abbiamo rispedita in libia ,che si arrangino ,se poi ferma un po di clandestini tanto meglio ,che bergamo ne è piena

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