LUTTO NELL'ARTE

Il mondo del fumetto dice addio ad Alfredo Chiappori, il "papà" della satira italiana

E' stato il geniale papà di "Up, il sovversivo". Ha lasciato il segno nella pittura e nella narrativa con presentazioni di critici come Giulio Carlo Argan a Umberto Eco.

Il mondo del fumetto dice addio ad Alfredo Chiappori, il "papà" della satira italiana
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Il mondo del fumetto dice addio ad Alfredo Chiappori, il "papà" della satira italiana. Ma lo saluta anche l'arte della pittura e della narrativa dove è stato celebrato negli anni passati anche da Giulio Carlo Argan e Umberto Eco. E' morto a 79 anni, è stato l'autore di vignette pungenti e "papà" della satira italiana grazie al celebre "Up, il sovversivo", l’omino capovolto che offre a tutti un’altra prospettiva.

Chiappori, pilastro della cultura, "papà" della satira

Come raccontano i colleghi di Prima Lecco, Chiappori era un pilastro della cultura, un uomo che ha portato il nome di Lecco in tutta Italia.

E' morto all'ospedale Manzoni, l'ospedale della città che amava e non aveva mai lasciato.

Istrionica e versatile personalità artistica, figlio di un partigiano morto nella Resistenza, secondo Gianbattista Zorzoli è stato il primo interprete in Italia della contestazione generazionale del 1968.

La carriera, dagli esordi alla ribalta

Dopo una prima esperienza da insegnante al Liceo Scientifico Grassi, si è dedicato principalmente all'attività di disegnatore e autore di fumetti di segno satirico-politico, e ha collaborato lungamente con i principali quotidiani, settimanali e riviste nazionali.

Ha collaborato a Linus e anche a Ca Balà di cui disegna una copertina.  I primi disegni erano apparsi su Epoca a metà degli anni Sessanta. Si è reso noto al grande pubblico grazie alle strisce del suo primo e più famoso personaggio a fumetti, "Up il sovversivo", pubblicate per Feltrinelli a partire dal 1970.

Un curriculum segnato da tanti riconoscimenti

Nel 1989 gli viene assegnato il premio speciale della giuria al premio Satira Politica di Forte dei Marmi.

Per ben due volte ha vinto, nel 1980 e nel 1990, la Palma d'oro al salone internazionale di Bordighera.

Nel 1997 gli è stato attribuito il Premio Dessì Speciale della Giuria.

Nel 2000 vince il premio Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo. Come pittore spiccano le illustrazioni della Fiaba di Goethe, il Calendario dell'anima di Rudolf Steiner e Apocalisse.

Gli altri successi: la pittura e la narrativa

Ma il nome di Chiappori è legato anche alla pittura e alla narrativa.

Nel 1997 esordisce nella narrativa con il romanzo Il Porto della Fortuna. Sempre nello stesso anno pubblica il Cantico dei Cantici, ventidue acquerelli con introduzione di Gianfranco Ravasi

Il docufilm che gli era stato dedicato

A maggio  di quest'anno al  Nuovo Aquilone Cinema Teatro di Lecco era stato proiettato  "Multiforme ingegno", un docufilm dedicato al  celebre e versatile artista lecchese.

Le riprese erano  state realizzate da maggio a luglio 2021 e avevano interessato diversi luoghi significativi della città, la Biblioteca civica, Villa Manzoni, Palazzo delle Paure, e le stesse vie del centro città.

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