Il mistero delle 250 pecore morte in una notte in Lombardia: sindaco blinda area a rischio contaminazione
"Sospettiamo che si tratti di un avvelenamento", dichiara un portavoce dell'Ats
La tranquillità dei pascoli sulle pendici del Barro, monte che separa Lecco dalla Brianza, è stata bruscamente spezzata da un evento che ha dell'incredibile. Nell'arco di una sola notte, tra lunedì 23 e martedì 24 settembre 2024, 250 pecore sono morte all'improvviso lasciando le autorità sanitarie in allarme. Il gregge, composto da circa 350 capi, era appena tornato dal pascolo estivo sul Monte Magnodeno, un’area gestita dalla Comunità montana del Lario Orientale Valle San Martino.
250 pecore morte all'improvviso, ipotesi avvelenamento
Come ogni anno al termine della stagione estiva, il pastore aveva portato le pecore a San Michele, una località di Galbiate, in provincia di Lecco, per farle riposare durante la notte prima di riprendere il cammino verso casa. Ma quella notte si è trasformata in una tragedia.
La frazione in cui è avvenuto l'episodio:
In poche ore, oltre due terzi del gregge ha perso la vita. Il pastore, trovatosi di fronte a una strage inspiegabile, ha immediatamente contattato le autorità. Sul posto sono intervenuti i veterinari dell’Ats Brianza, ma al momento le cause della moria restano avvolte nel mistero. Le prime analisi sono in corso e i risultati saranno disponibili solo nei prossimi giorni.
"Sospettiamo che si tratti di un avvelenamento - dichiara un portavoce dell'Ats - ma non abbiamo ancora certezze né sulle modalità né sulla sostanza responsabile".
Il sindaco di Galbiate chiude la zona della strage
L’ipotesi della Bluetongue, una malattia infettiva che ha colpito alcuni allevamenti nelle scorse settimane, è stata rapidamente scartata. Gli esperti sembrano piuttosto orientati verso un avvelenamento, che potrebbe essere stato causato da un’azione deliberata o da una contaminazione accidentale del terreno attraverso fertilizzanti o diserbanti. Non si esclude nemmeno un possibile sversamento di sostanze tossiche.
Nel frattempo, il sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli, ha preso misure drastiche per mettere in sicurezza l’area. Con un’ordinanza, ha disposto la delimitazione della zona dove è avvenuta la strage, vietando l’accesso ai cittadini e agli animali per evitare ulteriori rischi.
La gravità della situazione ha costretto le autorità locali ad annullare anche la tradizionale Sagra di San Michele, prevista per il fine settimana del 28 e 29 settembre. La festa, che ogni anno attira migliaia di visitatori nella frazione di Galbiate, avrebbe coinvolto proprio l’area ora delimitata, aumentando i rischi.
Analisi in corso sulle carcasse
Nella giornata di martedì 24 settembre, le carcasse degli animali sono state rimosse per consentire ulteriori analisi, che saranno fondamentali per fare luce su quanto accaduto. Anche il Corpo Forestale dello Stato è stato coinvolto nelle indagini, al fine di escludere possibili crimini ambientali o atti di sabotaggio.
Mentre si attendono i risultati delle analisi per chiarire la causa della moria, le autorità invitano alla prudenza e al rispetto delle misure di sicurezza adottate. Il caso delle 250 pecore morte a Galbiate resta un enigma che speriamo venga presto svelato.