OSTACOLO ANNUNCIATO

La Procura mantiene la "linea dura" sui responsabili del Mottarone (e per il processo, si riparte da zero)

L’udienza preliminare inizierà da capo, con un altro giudice a esaminare le richieste: lo scenario peggiore, per i parenti delle vittime

La Procura mantiene la "linea dura" sui responsabili del Mottarone (e per il processo, si riparte da zero)
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Niente da fare. Come previsto bisogna ricominciare da capo perché la Strage della funivia del Mottarone arrivi in Tribunale.

Accontentando le difese, il Giudice per le udienze preliminare che doveva rinviare a giudizio i responsabili della tragedia, aveva chiesto a metà settembre di rendere meno pesanti i capi di imputazione, ma la Procura ha tenuto il punto: il pm ha risposto picche.

E a questo punto bisogna inevitabilmente ricominciare da zero e il procedimento che poteva cominciare in autunno non si sa quando potrà avere inizio.

Strage del Mottarone, braccio di ferro fra Gup e Procura

Non c'è pace per le vittime della funivia del Mottarone. Un destino crudele li ha strappati nel maggio del 2021 ai loro cari, che ora rischiano di dover attendere ancora perché Giustizia sia fatta.

A tre anni dalla tragedia verificatasi sopra Stresa, nel piemontese Verbano-Cusio-Ossola, si allungano insomma i tempi per arrivare a un processo: il braccio di ferro tra Gup e Procura, in punta di diritto, è finito nel peggiore dei modi.

A luglio Rosa Maria Fornelli, giudice per l'udienza preliminare, anziché decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per i sei indagati, aveva chiesto di modificare le accuse escludendo i riferimenti alla sicurezza sul lavoro e l'aggravante sulla violazione delle norme infortunistiche nell'incidente del maggio 2021.

La procuratrice di Verbania Olimpia Bossi aveva respinto tale proposta.

Durante l’udienza preliminare a metà settembre, la procuratrice capo facente funzioni Olimpia Bossi e la pm sostituta Laura Carrera, non hanno accolto le richiesta di riformulare i capi: Bossi e Carrera hanno comunicato di aver respinto le richieste della gup, la decisione è stata sostanzialmente motivata come una scelta di coerenza, in linea con il proprio impianto accusatorio.

Tutto ruotava attorno al nuovo ruolo previsto dalla legge Cartabia per il gup, che adesso può riqualificare i reati se ritiene verosimile che a processo le imputazioni scelte dai PM non reggano.

Ieri, 10 ottobre 2024, si doveva decidere tra due strade: la giudice Fornelli poteva far marcia indietro oppure restituire gli atti alla Procura, allungando i tempi dell'inchiesta.

E finita col secondo scenario e gli inquirenti a questo punto dovranno formulare una nuova richiesta di rinvio a giudizio.

Come scrive Prima Novara, il fascicolo verrà ora restituito alla Procura e l’udienza preliminare inizierà da capo, con un altro giudice a esaminare le richieste. Un vero e proprio corto circuito non certo gradito dai familiari delle vittime, che comprensibilmente si attendevano una giustizia dai tempi più veloci.

Chi sono gli imputati per la strage

IL VIDEO DELLA TRAGEDIA:

 

Nell’incidente del 23 maggio del 2021, va ricordato, morirono in 14 e nei guai sono finiti il titolare delle Ferrovie del Mottarone, la società che gestiva l’impianto, Luigi Nerini; per il direttore di esercizio, Enrico Perocchio; per il caposervizio, il borgomanerese Gabriele Tadini; per i vertici di Leitner, tra cui il vicepresidente Martin Leitner; il responsabile del customer service Peter Rabanser; le due società stesse, Leitner e Ferrovie del Mottarone. Era stata chiesta, invece, l’assoluzione per il presidente della multinazionale del gruppo di Vipiteno, Anton Seeber.

Secondo l’ipotesi della procura, le cause della tragedia andrebbero addebitate a una catena di omessi controlli, primo fra tutti quello mensile sulla fune via via deterioratasi, a cui si aggiungerebbe la consuetudine di inserire i forchettoni (lo ha confessato agli inquirenti Tadini), escamotage per evitare i blocchi al servizio che ha però impedito l’entrata in funzione dei freni di emergenza.

Per quanto riguarda i risarcimenti, agli oltre 90 familiari delle vittime, poi usciti dal processo, da parte di Reale Mutua, l’assicurazione di Ferrovie del Mottarone, e da parte di Leitner si sono aggirati tra i 25 e i 30 milioni. Rimangono ancora una trentina di parti civili che si aggiungono alla Regione Piemonte e al Comune di Stresa.

I nomi delle vittime della funivia del Mottarone

  • Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia
  • Peleg Tal (coniugata Biran), nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia
  • Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia
  • Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950
  • Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939
  • Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)
  • Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)
  • Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese
  • Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese
  • Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese)
  • Persanini Elisabetta, nata nel 1983, residente a Vedano Olona (Varese)
  • Zorloni Mattia, 5 anni, figlio di Vittorio Zorloni e Elisabetta Persanini, residente a Vedano Olona (Varese)
  • Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)
  • Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

daniele.pirola@netweek.it

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