Il giallo della morte di Edoardo Austoni, dissanguato sul divano dopo essere andato a comprare da bere
Non si esclude nessuna pista, anche se l'incidente potrebbe essere l'ipotesi più accreditata. Un cognome noto e una storia familiare complessa
E' ancora avvolta nel mistero la morte di Edoardo Giovanbattista Austoni, deceduto sul divano di casa propria a Milano, per dissanguamento, nella notte di sabato 16 novembre 2024. Il 52enne era uscito per acquistare delle birre, al suo ritorno la compagna l'ha visto barcollante e ferito. Giusto il tempo di chiedere alla donna di chiamare i soccorsi, poi lo stato di incoscienza e la morte.
Ad aggiungere ulteriori ombre al giallo, si aggiunge il fatto che l'uomo era figlio di un primario molto noto, con una storia segnata da un tentato omicidio e un processo per concussione.
Il giallo della morte di Edoardo Austoni
Milano è scossa da una tragedia che ha colpito Edoardo Giovanbattista Austoni, 52 anni, trovato morto dissanguato sul divano dell’abitazione della compagna. A ucciderlo, un taglio profondo ma apparentemente banale alla tibia destra, in corrispondenza di una vena varicosa. Una ferita di appena due centimetri, che però si è rivelata fatale e l'ha condotto al dissanguamento.
La dinamica dell’accaduto fa pensare a un tragico incidente, ma gli inquirenti non escludono ancora alcuna ipotesi. Austoni, figlio del noto urologo e andrologo Edoardo Austoni, scomparso nel 2012, si era allontanato da tempo dalla famiglia. Le difficoltà personali, tra cui problemi di alcolismo, avevano segnato gli ultimi anni della sua vita.
L’ultima sera
Sabato sera, intorno alle 22, Austoni esce dall’abitazione in via Giovanni Ameglio, un’area periferica nei pressi dello svincolo di Certosa. Indossa pantaloncini corti e comunica alla compagna, una donna di 50 anni di origini sudamericane, che sarebbe andato a comprare qualcosa da bere. Rientra poco dopo, visibilmente ferito: ha un piccolo taglio sul sopracciglio e una ferita più seria alla gamba. Il sangue scorre copioso. Austoni chiede di chiamare un’ambulanza, ma non menziona mai un’aggressione, spiegando invece di essere caduto.
All’arrivo dei soccorritori, però, la situazione è già critica. L’uomo è privo di sensi e nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è nulla da fare. Viene dichiarato morto sul divano di casa.
Le indagini: cocci di bottiglia e nessun segno di violenza
Gli agenti delle Volanti e gli investigatori della squadra Mobile, guidati da Alfonso Iadevaia, intervengono per fare luce sull’accaduto. Addosso ad Austoni vengono trovati sia il portafogli che il cellulare, elementi che sembrano escludere una rapina. Poco distante dal portone di casa, la Scientifica rinviene cocci di vetro insanguinati, appartenenti a una bottiglia di vodka. Questo dettaglio sembra avvalorare la tesi dell’incidente, anche perché sul corpo non emergono segni di lotta o violenza.
Nonostante ciò, il magistrato Enrico Pavone ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. Nel frattempo, gli inquirenti acquisiranno le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, sperando di ricostruire i movimenti di Austoni quella sera e fugare ogni possibile dubbio.
Un cognome noto e una storia familiare complessa
Edoardo Giovanbattista Austoni portava un cognome illustre a Milano, ma la sua vita era lontana dai fasti del passato. Suo padre, Edoardo Austoni, era stato un luminare nel campo della chirurgia urologica, primario al San Giuseppe e figura di spicco nel suo settore. Tuttavia, la sua carriera venne segnata da vicende giudiziarie.
Nel 2006, il professor Austoni fu vittima di un agguato fuori dalla clinica in via Dezza, durante il quale riportò una grave frattura al femore. L’episodio portò alla luce una rete di mazzette che il medico avrebbe ricevuto dai pazienti per accorciare le liste d’attesa. Un processo ne seguì, con una condanna in primo grado a sei anni e sei mesi per concussione, anche se lui continuò a proclamarsi innocente: "Ho sempre agito per il bene dei pazienti", dichiarava.
Il professor Austoni morì nel 2012, prima che il processo d’appello potesse concludersi, e il reato venne dichiarato estinto per morte del reo.
Ora, a distanza di 12 anni dalla scomparsa del padre, il destino di Edoardo Giovanbattista si chiude in modo tragico e inatteso, aggiungendo un nuovo capitolo a una storia familiare già segnata da ombre e drammatici eventi.