spionaggio internazionale

Il direttore di Fanpage e Luca Casarini spiati da un software israeliano via WhatsApp: si muove Palazzo Chigi

In Italia le utenze colpite sarebbero sette

Il direttore di Fanpage e Luca Casarini spiati da un software israeliano via WhatsApp: si muove Palazzo Chigi
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Un nuovo caso di spyware ha scosso il panorama della sicurezza informatica, coinvolgendo personalità di spicco del giornalismo e dell'attivismo italiano.

Fra le vittime, il capomissione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini, e il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. La notizia è stata confermata da Mediterranea Saving Humans, che ha reso noto come Meta, la società che gestisce WhatsApp, abbia informato Casarini della violazione del suo dispositivo. L'attacco sarebbe stato condotto tramite uno spyware sofisticato, identificato come Paragon, uno strumento sviluppato dalla società israeliana Paragon Solution.

Francesco Cancellato, direttore di Fanpage

Attivisti e giornalisti spiati da Paragon

Secondo quanto dichiarato dall'ONG, Meta ha consigliato alle vittime di sostituire immediatamente il dispositivo compromesso e di rivolgersi agli esperti di sicurezza dell'Università di Toronto, The Citizen Lab.

Quasi simultaneamente, diverse testate internazionali hanno riportato la violazione dei sistemi di sicurezza di WhatsApp, che ha coinvolto almeno 90 obiettivi nel mondo, tra cui attivisti e giornalisti.

Il ruolo del Governo

La gravità della situazione ha spinto Palazzo Chigi a intervenire rapidamente, attivando l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che fa capo alla Presidenza del Consiglio.

In una nota ufficiale, il governo ha comunicato di aver interloquito con lo studio legale Advant, incaricato da WhatsApp Ireland Limited, scoprendo che in Italia le utenze colpite sarebbero sette.

Tuttavia, per motivi di privacy, non sono stati resi noti i nomi dei soggetti coinvolti, che sono stati avvisati direttamente da WhatsApp.

Nel frattempo, gli esperti di The Citizen Lab stanno analizzando il telefono di Casarini per determinare da quanto tempo fosse sotto controllo. Mediterranea Saving Humans ha espresso preoccupazione per il coinvolgimento dei servizi segreti italiani, in particolare l'AISE, che opera in Libia e Tunisia e che potrebbe aver monitorato le attività dell'ONG legate al soccorso in mare e alla denuncia dei lager libici.

"Ci chiediamo se il governo italiano abbia autorizzato un'operazione di questo tipo e se i servizi segreti nazionali stiano effettivamente utilizzando il software Paragon", ha dichiarato Mediterranea, sottolineando come attivisti e giornalisti siano sempre più spesso nel mirino della sorveglianza illegale.

La posizione di WhatsApp

WhatsApp ha confermato l'attacco, spiegando di aver bloccato una campagna spyware attribuita a Paragon.

"Abbiamo interrotto un'operazione che prendeva di mira numerosi utenti, tra cui giornalisti e attivisti. Abbiamo contattato direttamente le persone colpite", ha affermato un portavoce della società.

L'infezione sarebbe avvenuta tramite un file PDF inviato tramite l'app di messaggistica, un metodo che ha permesso agli hacker di ottenere il controllo del dispositivo senza che la vittima se ne accorgesse.

John Scott-Railton, ricercatore senior di The Citizen Lab, ha collaborato con WhatsApp per analizzare l'attacco e ha sottolineato come questo sia solo l'ennesimo caso che dimostra la pericolosità delle aziende produttrici di spyware. WhatsApp ha inoltre inviato una lettera di diffida a Paragon, accusandola di attività illecite e ricordando come la società avesse già intentato una causa contro NSO Group, un'altra azienda israeliana nota per la vendita di spyware a governi autoritari.

Paragon: strategia di sorveglianza mirata

Fondata nel 2019 dall'ex primo ministro israeliano Ehud Barak, Paragon si è sempre presentata come un'azienda "etica", vendendo la propria tecnologia esclusivamente a governi democratici per la lotta al crimine. Tuttavia, l'acquisizione da parte della società statunitense AE Industrial Partners per 900 milioni di dollari nel dicembre 2024 ha sollevato dubbi sulle sue reali intenzioni.

A differenza di NSO Group e Intellexa, finite nella lista nera del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per attività contrarie alla sicurezza nazionale, Paragon ha cercato di mantenere un basso profilo. Tuttavia, le recenti rivelazioni mettono in discussione la sua reputazione. Natalia Krapiva, consulente di Access Now, ha dichiarato: "Paragon era considerata una società di spyware meno compromessa rispetto ad altre, ma le ultime rivelazioni di WhatsApp dimostrano che gli abusi fanno parte integrante di questa industria".

La minaccia degli Spyware

Il caso Paragon evidenzia ancora una volta i pericoli della sorveglianza digitale e il crescente utilizzo di strumenti invasivi contro giornalisti e attivisti. L'uso di spyware sofisticati per monitorare persone impegnate nella difesa dei diritti umani solleva interrogativi fondamentali sulla tutela della libertà di espressione e sulla necessità di regolamentare più severamente il mercato delle tecnologie di sorveglianza.

Luca Casarini

"A chi pensa di intimidirci, rispondiamo con la forza di chi non ha nulla da nascondere", ha dichiarato Mediterranea Saving Humans, ribadendo il proprio impegno nella difesa dei diritti umani e denunciando le complicità tra governi e aziende di sorveglianza.

Mentre le indagini proseguono, rimane aperta la questione sulla responsabilità delle autorità italiane e sul ruolo di Paragon in questa operazione di spionaggio internazionale.

Commenti
Beppe

Ovvio, essendo trafficanti dovevano essere tenuti d'occhio.

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