Il 17enne scomparso faceva ricerche su come sopravvivere nei boschi. Ipotesi fuga in Russia
Nelle ultime ore le ricerche sono state concentrate nella zona dell'Alpe Giumello, in quota, sui monti dell'Alta Valsassina
Il ragazzino, la mattina di giovedì 21 marzo 2024, non è mai arrivato a scuola. Lui che al liceo scientifico Nervi di Morbegno (Sondrio) era il primo della classe. Voti altissimi, pacifista (e idealista) convinto come è normale che sia a 17 anni. Ha chiuso la porta della casa di Colico, provincia di Lecco, in cui vive con i genitori, alle proprie spalle, dicendo che stava andando a scuola: invece è scomparso.
Grandissimo dispiegamento di mezzi e ricerche per ritrovare il minorenne e anche un dettaglio emerso: il giovane avrebbe cercato, online, i giorni prima della sparizione, come sopravvivere nei boschi. Fa capolino anche l'ipotesi della fuga in Russia, paese originario della sua mamma.
Nel Lecchese si cerca l'adolescente
Il telefono sarebbe con lui, ma risulta spento. Ai genitori avrebbe detto di avere un impegno nel pomeriggio. In serata, non vedendolo rientrare, il padre ha dato l'allarme.
Come spiega Prima Lecco, nelle ultime ore le ricerche sono state concentrate nella zona dell'Alpe Giumello, in quota, sui monti dell'Alta Valsassina.
Secondo quanto si è potuto apprendere, il giovane in passato era andato a scuola in quella zona e recentemente avrebbe fatto delle ricerche in internet su come riuscire a sopravvivere nei boschi. Alcuni testimoni raccontano di averlo visto salire su un treno per Milano. Mentre da casa manca il suo sacco a pelo. Negli ultimi giorni, dicono i genitori, su Internet aveva effettuato ricerche sulla guerra in Ucraina.
La mamma dello studente è di origine russa. E il ragazzo ha il doppio passaporto. Per questo motivo non si esclude neppure la pista che il ragazzino stia tentando di raggiungere la Russia, anche se l'ipotesi, al momento, non è la più accreditata.
I carabinieri, i vigili del fuoco e la protezione civile lo cercano in quella zona. Fra loro c’è anche il campione italiano di Trial Matteo Garattarola. Sono in arrivo anche i droni con il visore notturno. "
"Torna che ti stiamo aspettando tutti", ha detto il padre in un appello a Chi l’ha visto?.
Le operazioni sono seguite con ansia a Colico, nell’alto lago lecchese, e a Morbegno (Sondrio), dove il 17enne va a scuola.
Pacifista convinto e la sopravvivenza in montagna
I genitori dicono che il ragazzo era un "pacifista convinto". Il 16enne aveva anche visitato siti che spiegavano come sopravvivere in montagna, come nutrirsi e quanti giorni si può stare senza mangiare e bere. Negli ultimi tempi, dicono i genitori, aveva amato le escursioni a scuola nei boschi della Valtellina.
Il giovane, però, non avrebbe grande esperienza alpina e non risulta abbia preso cibo o acqua e potrebbe doverli comprare. Avrebbe portato con sé quindi soltanto il sacco a pelo scomparso da casa.
Numero per le segnalazioni
La Prefettura di Lecco invita "chiunque dovesse avere notizie o avvistare il ragazzo" a darne pronta comunicazione alla stazione dei carabinieri di Colico, al numero 0341 940106.
“Torna subito da noi, ti stiamo aspettando a braccia aperte, non farti nessun tipo di preoccupazione. Torna, ti stiamo aspettando tutti, vieni da noi, siamo tutti agitati. I nonni non hai idea di come stanno in questo momento. Ti prego, torna da noi. Tutti ti vogliono bene, per favore, torna a casa, ti vogliamo tanto tanto bene, cucciolo torna a casa“.
Così i parenti del ragazzo.
Il caso (forse) simile a Rovigo
Il dettaglio della sopravvivenza nei boschi richiama alla memoria il dramma di Andrea Girardi, 44 anni della provincia di Rovigo, per la cui scomparsa i genitori e il fratello non avevano sporto denuncia perché l'uomo, di carattere schivo e spirito libero, era solito allontanarsi da solo per lunghi periodi, senza dare notizie.
Come aveva raccontato Prima Rovigo, nel 2022 il suo corpo senza vita è stato ritrovato nei boschi in Val di Fiemme: si è semplicemente lasciato morire lì. Non aveva debiti, non si drogava...Anzi: era particolarmente intelligente. Morto di stenti fra la natura, in una maniera che ricorda il film Into the Wild. Non è stato un caso.
Durante gli anni della legione straniera si era addestrato per diventare cecchino, era votato alla resistenza, era esperto in sopravvivenza: cacciava a mani nudi, mangiava le prede crude, non lasciava tracce, viveva nei boschi come sapeva fare un animale, accanto agli uomini ma invisibili. E nei boschi, le evidenze così suggeriscono, ha scelto di morire, teoria di cui è convinto il fratello:
"Sono convinto che abbia programmato tutto prima e con cura, lui era così. E non l’ha fatto a casa perché sapeva che i nostri genitori se ne sarebbero accorti. Mai avremmo immaginato un gesto simile. Non l’abbiamo cercato perché lui si comportava sempre così, spariva e si sarebbe arrabbiato molto se non avessimo rispettato il suo desiderio di stare da solo. Era autonomo, dei soldi non gli importava nulla, voleva essere libero e quando tornava era più affettuoso".