Ikram Nazih è stata liberata
La ragazza italo-marocchina era stata arrestata e condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.
Ikram Nazih è stata liberata oggi in Marocco: la notizia tanto attesa è stata confermata nel pomeriggio di oggi, lunedì 23 agosto 2021, direttamente dalla Farnesina. La ragazza italo-marocchina era stata arrestata e condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.
Ikram Nazih liberata
L'annuncio è arrivato per voce del sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, direttamente da Marrackech:
"La nostra connazionale sta bene. Nel processo d'appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all'ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione. "In queste settimane abbiamo lavorato insieme al nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al Consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina. Ad agosto ho seguito il caso personalmente, parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram Nzihi nel luogo di detenzione. Continuano i solidi rapporti tra Italia e Marocco, frutto di un partenariato strategico".
"Un raggio di sole atteso e meraviglioso"
La vicenda aveva tenuto recentemente banco anche in Parlamento, dove il deputato brianzolo (Ikram è nata a Vimercate, in provincia di Monza) della Lega e capogruppo della Commissione Vigilanza Rai Massimiliano Capitano aveva presentato come primo firmatario un'interrogazione in merito. E anche lui ha accolto con grande gioia la notizia.
"La notizia della librazione di Ikram Nazih arriva come un raggio di sole atteso e meraviglioso. Finalmente la giovane studentessa nata a Vimercate torna a rivedere la luce e a riabbracciare i propri cari dopo un'esperienza terribile e dolorosa. L'udienza di Appello ha potuto ridare il giusto peso alla vicenda, anche grazie all'encomiabile lavoro della diplomazia italiana, a partire dal ruolo svolto dall'ambasciatore in Marocco, Armando Barucco. Ora ci auguriamo che, nel rispetto della religione e dell'autonomia di ogni Stato, vicende come queste non debbano ripetersi mai più: i nostri giovani hanno diritto a un futuro di libertà".