Gli tagliano luce e gas e si scalda con un generatore a gasolio, muore intossicato
Renzo Maccapani, 56 anni, è morto nella sua casa di Taglio di Po. Era un dipendente comunale.
Una vicenda drammatica. Una vita spezzata dopo una lunga sofferenza, vissuta in solitudine. Fa stringere il cuore la vicenda di Renzo Maccapani, 56 anni, operatore ecologico del comune di Taglio di Po, in provincia di Rovigo. L'uomo è morto intossicato nella sua abitazione che scaldava con un generatore a gasolio, dopo che gli era stato tagliato il gas.
Gli tagliano il gas e si scalda con un generatore a gasolio, muore intossicato
Da due anni a questa parte Renzo Maccapani viveva senza luce e gas dopo che le utenze gli erano state staccate per insolvenza nel pagare le bollette. Eppure lui un lavoro ce l'aveva, ma probabilmente le spese erano diventate insostenibili.
Maccapani viveva da solo, non era sposato. I suoi genitori erano deceduti tempo fa e lui era rimasto lì, nella casa di proprietà della famiglia. Ma da anni non era più collegato alla corrente elettrica e al gas. Tanti avevano provato ad aiutarlo, in passato, e i servizi sociali erano a conoscenza della situazione. Ma mercoledì mattina qualcosa è andato storto e si è consumata così la tragedia.
Quando i colleghi non l'hanno visto arrivare, si sono insospettiti. Hanno subito chiamato soccorritori e Forze dell'ordine. Una volta a casa sua, in via Kennedy, la tragica scoperta. L'uomo, infatti, era morto a causa delle esalazioni di monossido, sprigionatesi probabilmente dal generatore a gasolio che usava per scaldarsi.
Il Comune pagherà i funerali
Proprio la perdita dei genitori, secondo quanto fanno sapere dal Comune, era stata un duro colpo per lui, persona molto sensibile. Cambiava ogni giorno il sacco dei rifiuti nei cestini pubblici del paese dal 1995, quando era stato assunto dopo essere stato selezionato fra le liste protette dei soggetti con disabilità certificate.
L'Amministrazione comunale ha già fatto sapere che si farà carico delle spese per i funerali dell'uomo.
Monossido di carbonio: killer silenzioso
Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante; l’assenza di caratteristiche organolettiche lo rendono quindi un pericoloso e silenzioso killer.
Inoltre, i primi sintomi vengono spesso ignorati in quanto l’esposizione a monossido di carbonio non dà inizialmente segni evidenti: un leggero mal di testa, un po’ di affanno, sensazione di vertigini, uno stato di confusione mentale, generici disturbi alla vista, nausea, vomito. Disturbi tutti che, nel loro complesso, sono anche associabili e riconducibili a diverse e comuni cause, con il risultato che non ci si bada più di tanto.
L’avvelenamento da monossido di carbonio può avvenire per cause accidentali (scaldabagni, stufe, impianti di riscaldamento difettosi, locali con camini e stufe a legna non sufficientemente ventilati) che si producono soprattutto nei mesi invernali perché legate al maggior utilizzo di tali impianti. A questa possono sommarsi cause esterne quali umidità, temperatura e particolari condizioni climatiche che possono esasperare gli effetti.
Le conseguenze
Anche quando il livello di intossicazione è fortunatamente al di sotto della soglia letale, il monossido di carbonio produce effetti dannosi che di rado vengono riconosciuti e attribuiti ad esso: perdita di memoria, incontinenza urinaria e fecale e sintomi che solitamente si verificano in malattie degenerative neurologiche quali Alzheimer e Parkinson, oltre ad altri gravi effetti neurologici.
Cosa fare
Tre le operazioni indispensabili da compiere per ridurre quanto più possibile i rischi:
- L’accurata verifica dell’installazione e funzionamento degli impianti di riscaldamento
- Il rispetto delle norme di sicurezza
- L’ispezione regolare del sistema di areazione e del tiraggio dei camini
- Una buona idea può essere installare dei rilevatori di monossido di carbonio, strumenti generalmente a basso costo che segnalano quando la concentrazione di CO supera i livelli di guardia.
Come si soccorre una persona intossicata da monossido di carbonio
Se ci troviamo di fronte a una persona vittima di intossicazione da monossido di carbonio cosa dobbiamo fare? Come sempre la tempestività dell'intervento è fondamentale. Ecco i comportamenti da tenere
- Areare immediatamente l’ambiente e allontanare subito la persona facendo attenzione a non compromettere la propria incolumità
- Somministrarle subito ossigeno ad alta concentrazione
- Chiamare il 118
La camera iperbarica è il trattamento principale e spesso risolutivo dell’intossicazione da monossido di carbonio.