Gli revocano il porto d'armi, lui va a caccia col fucile clandestino. La giustificazione surreale: "L'ho trovato nel bosco"
Inoltre, una perquisizione nella sua abitazione, ha portato alla scoperta di oltre 2.500 cartucce di vario calibro, tutte detenute illegalmente
La fantasia non gli ha evitato i domiciliari. Un 59enne veneto, a cui era stato ritirato il porto d'armi, è stato sorpreso a caccia con un fucile clandestino: a poco è valsa la ridicola giustificazione che ha tentato di addurre, spiegando di aver trovato l'arma abbandonata nei boschi...
A caccia con un fucile clandestino dopo la revoca del porto d'armi
Una mattinata di controlli nelle campagne si è trasformata in un’operazione sorprendente per i Carabinieri di San Giovanni Ilarione e la Polizia Provinciale di Verona, che mercoledì 27 novembre 2024 hanno arrestato un cacciatore 59enne. L’uomo è stato trovato in possesso di un fucile clandestino, oltre a un vero arsenale di cartucce e accessori vietati.
Come riporta Prima Verona, tutto è iniziato all’alba, durante un controllo venatorio in un’area boschiva di Roncà. Gli agenti della Polizia Provinciale hanno fermato il cacciatore, scoprendo che portava con sé un fucile monocanna “bolt action” calibro 36, privo di matricola e senza marchio, il che lo rendeva un’arma clandestina. Come se non bastasse, l’uomo aveva anche un silenziatore artigianale, progettato per ridurre al minimo il rumore degli spari, un accessorio vietato.
La situazione è presto peggiorata. Con l’arrivo dei Carabinieri, è emerso che il cacciatore aveva un passato non proprio limpido: già nell’aprile 2023, a seguito di precedenti violazioni, gli erano state sequestrate tutte le armi regolarmente detenute e gli era stato ritirato il porto d’armi. Inoltre, la Prefettura di Verona aveva avviato un procedimento per vietargli del tutto la detenzione di armi e munizioni.
"L'ho trovato nel bosco"
Le sorprese, però, non erano finite. Una perquisizione nella sua abitazione ha portato alla scoperta di oltre 2.500 cartucce di vario calibro, tutte detenute illegalmente, e di un secondo silenziatore artigianale. L’uomo ha provato a giustificarsi, raccontando ai militari di aver trovato il fucile abbandonato nel bosco, ma questo non gli ha evitato l’arresto per porto abusivo di armi e munizioni.
Arrestato
Dopo il fermo, il cacciatore è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione della Procura di Verona. Davanti al giudice del Tribunale scaligero, è stato convalidato l’arresto e l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi quotidianamente alla Polizia Giudiziaria.
Un episodio che sottolinea ancora una volta l’importanza dei controlli per garantire la sicurezza nelle attività venatorie, evitando abusi e rischi per la collettività.