Il delitto di Casale Cremasco

"Gli prestavo casa per gli incontri con l'amante e mi hanno derubato"

Domenico Gottardelli e una vendetta progettata per cinque anni.

"Gli prestavo casa per gli incontri con l'amante e mi hanno derubato"
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"Gli prestavo la casa per gli incontri con l'amante e mi hanno derubato. La mia era una fissazione: trovare il modo di poter fare del male a Gozzini. Ci pensavo giorno e notte".

Parole lucide quelle che, come riporta Prima Cremona, Domenico Gottardelli, killer reo confesso dell'omicidio di Casale Cremasco, ha pronunciato davanti al gip Elisa Mombelli per spiegare l'assassinio di Fausto Gozzini, ammazzato a fucilate mercoledì 14 settembre 2022 nella sua ditta di Casale Cremasco.

"Gli prestavo casa per gli incontri con l'amante e mi hanno derubato"

Una vendetta maturata in cinque anni. Da quando cioè dal garage di Gottardelli - secondo quanto ha raccontato lui stesso al gip - sono spariti 400.000 euro in contanti. E l'unico responsabile a suo giudizio poteva essere solo Gozzini.

Ma come mai l'idraulico aveva una così grande fortuna in contanti? Soldi puliti, frutto di compravendite immobiliari, pare. Come quell'affare - poi sfumato - a Dubai che aveva intrapreso proprio con Gozzini. Si erano conosciuti una trentina d'anni fa ed erano diventati amici. Poi avevano cercato di comprare un appartamento a Dubai. Gottardelli mise la caparra: 130.000 euro. Soldi che quando l'affare non andò in porto gli vennero restituiti e che depositò in un conto a Montecarlo. Da qui prelevava 10.000 euro al mese e li metteva in contanti in garage.

I soldi spariti e l'amante

Pensava fossero al sicuro, e invece un giorno di cinque anni fa quel denaro sparì improvvisamente. E il sospetto di Gottardelli si indirizzò subito su quella persona che sapeva dell'esistenza del "tesoro": Gozzini, appunto. Che secondo il reo confesso si incontrava in casa sua con la domestica, che sarebbe stata la sua amante.

"Ho sospettato della mia domestica e del Gozzini. Erano amanti e per i loro incontri prestavo la mia casa. Oltre a me, solo la mia domestica aveva le chiavi. E Gozzini sapeva del denaro contante che avevo in garage".

Una vendetta covata per cinque anni

Da allora nel 78enne ogni giorno ha maturato il pensiero di vendicarsi. Un'idea diventata una vera e propria fissazione.

"La mia era una fissazione: trovare il modo di poter fare del male a Gozzini. Ci pensavo giorno e notte".

Fino appunto a mercoledì 14 settembre 2022, quando a bordo della sua Citroen 2 Cavalli si è presentato nella sede della Classe A Energy di Casale Cremasco, freddando l'ex amico.  E togliendosi quel peso, come ha  riferito al giudice.

  "Dormo tranquillo. Non ci penso più. Mi sono tolto un peso".

La domestica non parla

E la domestica? "L'Orietta" come l'ha sempre chiamata Gottardelli, ha confermato che il pensionato, nonostante l’età, è molto lucido e che assassino e vittima erano amici di lunga data. Ma quando le si chiede se sono vere le rivelazioni del 78enne circa una sua presunta relazione con la vittima tronca con un "non dico niente".

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