Spara alla moglie poi si uccide. Quel dolore mai superato per la scomparsa della figlia
A Tarzo (Treviso) Giancarlo Gaio ha sparato alla moglie Cesira Bianchet e poi si è tolto la vita
Una coppia di anziani è stata trovata senza vita nella loro abitazione a Tarzo, in provincia di Treviso. Si tratta di omicidio suicidio, motivato dalle condizioni di salute della coppia, ma probabilmente soprattutto per il dolore mai superato per la prematura scomparsa della figlia, stroncata nel 2020 da una malattia.
Marito e moglie trovati morti in camera da letto
Come racconta Prima Treviso, una coppia di anziani, Giancarlo Gaio 89 anni e Cesira Bianchet di 82, è stata trovata senza vita nella loro camera da letto, a Tarzo, nella località di Colmaggiore di Sopra.
Marito e moglie sono stati ritrovati con ferite provocate da un'arma da fuoco. Secondo i primi accertamenti, la pista più probabile è quella di un omicidio-suicidio, potenzialmente commesso dal marito. Accanto ai corpi è stata rinvenuta una pistola, regolarmente detenuta dall'anziano per uso sportivo.
I corpi sono stati trovati dal genero della coppia, che si era recato nella loro casa alle 6.30 del mattino per accompagnare Gaio a una visita medica in ospedale. Sul tavolo della cucina, un biglietto lasciato dall’uomo spiegava le ragioni del gesto e le sue ultime volontà.
La perdita della figlia mai superata e la salute precaria
Un gesto estremo quello compiuto dall’uomo, che sembra essere stato causato da un dolore mai superato: la perdita della loro unica figlia Dorotea, deceduta nel 2020 per una malattia incurabile.
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Ad aggravare la situazione, anche le condizioni di salute precaria dei due anziani. Gaio aveva recentemente scoperto un problema di salute che presto lo avrebbe costretto a un ricovero. A casa sarebbe rimasta solo Cesira, che attualmente a causa di una caduta dalle scale era costretta a letto senza riuscire a muoversi.
Le indagini
Sul luogo del dramma sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Informativo di Treviso. In camera da letto, la tragica scoperta: Cesira Bianchet giaceva sul letto, in pigiama, con una ferita alla testa; Giancarlo Gaio era disteso sul pavimento, vestito come se fosse pronto a uscire.
La pistola utilizzata era legalmente detenuta per uso sportivo. Gli inquirenti hanno trovato anche altre armi da collezione, tutte disattivate. L’autopsia stabilirà con precisione quanti colpi sono stati esplosi.
Le indagini proseguono, ma gli inquirenti confermano che l’ipotesi più plausibile resta quella dell’omicidio-suicidio. Sembra che il 90enne non avesse mai espresso a parenti o amici la sua profonda fragilità psicologica dopo la morte della figlia, un dolore che lo ha logorato fino al tragico epilogo.