da prima verona

Giallo di Maria Cristina Pugliese: a trovare per primo il corpo sarebbe stato un amico del compagno indagato

Un giovane marocchino, domenica 1 dicembre 2024, era stato invitato da Cristofori nella sua abitazione: sarebbe stato lui a scoprire il corpo in bagno

Giallo di Maria Cristina Pugliese: a trovare per primo il corpo sarebbe stato un amico del compagno indagato
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Nuovi, significativi, elementi sulla tragica vicenda di Maria Cristina Pugliese, 27enne trovata senza vita domenica 1 dicembre 2024 nel suo bagno di casa a Caldiero.

Sebbene il compagno della vittima, Marco Cristofori, ora indagato per omicidio volontario, avesse dapprima dichiarato di aver rinvenuto lui il corpo della ragazza, è emerso che a fare la drammatica scoperta sarebbe stato un amico del 40enne, un giovane di origine marocchina.

L'ipotesi del suicidio, inizialmente ventilata dal partner della giovane, che ha raccontato di averla rinvenuta senza vita, impiccata nella doccia, non convince gli inquirenti. Mentre si indaga per femminicidio, i nuovi dettagli rendono il giallo sempre più intricato.

Dramma di Caldiero: il corpo di Cristina trovato da un amico del compagno

Si infittisce il giallo che ha coinvolto nell'ultima settimana la cittadina di Caldiero, in provincia di Verona, teatro della misteriosa morte di una giovane mamma. A rinvenire il corpo esanime della 27enne - madre di una bimba di 5 anni nata da una precedente relazione, nella sua abitazione di via Marinetti 4 - sarebbe stato un giovane marocchino, amico del compagno 40enne.

Come riporta Prima Verona, domenica mattina il ragazzo aveva incontrato l'amico Marco Cristofori, compagno della Pugliese, in un bar del paese. Il 40enne si è da subito mostrato piuttosto preoccupato poiché non riusciva a mettersi in contatto con Maria Cristina dopo una recente litigata. Così, il marocchino l'ha seguito fino a casa per dargli una mano nella ricerca.

Una volta arrivati nell'appartamento, il giovane ha chiesto di usare il bagno al piano terra ma, notando la porta stranamente chiusa, ha utilizzato una seconda chiave. E' allora che avrebbe trovato il cadavere della 27enne.

Le prime ipotesi: che non convincono gli inquirenti

Inizialmente si era ipotizzato che la vittima si fosse suicidata usando il tubo flessibile della doccia. In seguito, più di un dubbio è emerso sulla dinamica della tragedia.

Maria Cristina Pugliese

Le indagini degli inquirenti

Il giovane che ha scoperto il cadavere è già stato ascoltato dai Carabinieri di Colognola ai Colli, che proseguono incessantemente le indagini per accertare le eventuali responsabilità del compagno della 27enne. Marco Cristofori è stato, infatti, iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario della fidanzata, sebbene si trovi in stato di libertà.

Diversi elementi non tornato ancora: la famiglia di Maria Cristina continua a sostenere che la giovane non si sarebbe mai tolta la vita. Ancora, in casa, dopo i primi sopralluoghi, sarebbe stato trovato un tavolino rotto.

Non solo: il 40enne, senza un’occupazione, starebbe vivendo con una pensione di invalidità che gli è stata assegnata quando, due anni fa, si è mozzato alcune dita della mano destra a causa di un infortunio sul lavoro. Alcuni avventori del locale abitualmente frequentato da Cristofori avrebbero, tuttavia, sostenuto che quella domenica mattina la mano sporca di sangue sarebbe stata l'altra.

Si attende l'autopsia

Dopo i primi accertamenti, i carabinieri hanno dunque informato la Procura della Repubblica, che ha assunto la direzione delle indagini disponendo tutti i conseguenti accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’evento, alla presenza della dottoressa Elisabetta Labate e avvalendosi anche del medico legale. Al termine è stato disposto il sequestro dell’abitazione e della salma, trasferita all’istituto di medicina legale di Borgo Roma in attesa dell'esito dell'autopsia.

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