Fuori pericolo la bimba di 9 mesi massacrata dal compagno della mamma
La piccola è ricoverata a Bergamo in condizioni stabili. Dalle indagini non sono emersi precedenti episodi.
La notizia è sicuramente positiva e fa tirare un sospiro di sollievo, anche se la situazione rimane comunque grave. Non è in pericolo di vita la bambina di 9 mesi di Casarile, nel Pavese, massacrata di botte dal compagno della mamma in casa.
Fuori pericolo la bimba di 9 mesi massacrata dal patrigno
La bambina era stata prima portata in ospedale al San Matteo di Pavia e poi trasferita al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, più adatto a prendere in cura la bimba, grazie al suo reparto pediatrico molto attrezzato. Il suo quadro clinico rimane grave: ha riportato fratture ed ecchimosi un po' ovunque.
In un comunicato, l’ospedale bergamasco ha però reso noto che "la bambina non è ricoverata in terapia intensiva, non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono stabili".
La violenza inaudita
La violenza inaudita si è scatenata sabato 1 ottobre 2022, quando la bimba era sola a casa con il compagno della mamma. Lei, però, non riuscendo a contattarlo, ha allertato la nonna, che è andata a casa e ha fatto la terribile scoperta: la piccola era in cameretta, piena di lividi. Da lì la chiamata ai soccorsi e l'avvio delle indagini, che hanno portato al fermo del patrigno domenica 2 ottobre 2022.
L'interrogatorio e l'ammissione: "Non ero in me"
Davanti agli inquirenti, il 28enne compagno della mamma della piccola, ha ammesso la violenza. Ha prima detto di aver colpito la piccola solo con degli schiaffi, ma ha anche aggiunto di essersi trovato in una condizione di assenza di lucidità, anche se sarebbe stato accertato che l'uomo non si trovava sotto effetto di alcolici o stupefacenti:
"Non me lo so proprio spiegare, mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello, non ragionavo, non ero io".
Le indagini sinora non hanno mostrato precedenti aggressioni né nei confronti della bimba né della donna. Insomma, al momento di tratterebbe di un drammatico episodio isolato, per il quale l'uomo si trova in carcere con la pesantissima accusa di tentato infanticidio.