Sicurezza negli ospedali

Follonica, aggredisce e minaccia medici e infermieri del Pronto soccorso: "Vi uccido tutti"

Un altro caso di violenza contro il personale sanitario dopo la tragica vicenda della psichiatra uccisa a Pisa

Follonica, aggredisce e minaccia medici e infermieri del Pronto soccorso: "Vi uccido tutti"
Pubblicato:
Aggiornato:

A pochi giorni dalla tragica vicenda che è costata la vita a Barbara Capovani, psichiatra di Pisa uccisa dal suo paziente Gianluca Paul Seung, al Pronto soccorso di Follonica, Comune toscano della provincia di Grosseto, due infermieri e un medico sono stati vittima di aggressione e minacce da parte di un 30enne. "Vi uccido tutti!" ha urlato l'uomo all'interno del presidio ospedaliero. Un grave caso che rappresenta solo l'ultimo episodio di violenza nei confronti del personale sanitario, una problematica che ha raggiunto un livello di preoccupazione tale per cui ora si richiede

Aggredisce e minaccia medici e infermieri Pronto soccorso Follonica

Tanta paura e una infermiera sotto choc ricoverata in osservazione al pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto. Sono state queste le conseguenze, come raccontato da Prima Firenze, dell'ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario, accaduto nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 aprile 2023.

Il caso si è verificato nel Pronto soccorso di Follonica e ha visto come protagonista un uomo di 30 anni che si era presentato nel presidio ospedaliero con il volto tumefatto. Considerate le sue condizioni fisiche, il personale medico ha deciso di chiamare i carabinieri per capire cosa gli sia successo. Quando al 30enne è stato detto che erano state avvisate le Forze dell'Ordine, quest'ultimo si è agitato più del dovuto.

L'uomo ha quindi minacciato verbalmente due infermieri e un medico. "Vi uccido tutti", avrebbe detto mentre il personale medico lo stava medicando. A denunciare l'accaduto, che come detto ha scioccato fortemente un'infermiera, è stata Simona Dei, direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est:

"Siamo tutti scossi e indignati per questo ennesimo e grave episodio di violenza contro il nostro personale – ha affermato Simona Dei – A nome anche di tutta la direzione voglio esprimere la vicinanza e solidarietà a chi ha subito questa violenza assurda. Purtroppo da tempo – ha proseguito - stiamo assistendo ad un susseguirsi di aggressioni nei confronti di medici, infermieri e operatori sanitari, ma episodi di violenza sono segnalati anche su avvocati e insegnanti, quindi un fenomeno che riguarda diversi settori della società civile.

In tutti questi casi violenza verbale e fisica non sono altro che due facce della stessa medaglia. Il nostro poi non è un problema solo della sanità – ha ammonito la direttrice sanitaria - Le aggressioni e le violenze negli ospedali e nei luoghi di cura riguardano tutte le istituzioni e bisogna lavorare insieme per evitare il ripetersi di fatti dolorosi e tragici come l’omicidio della dottoressa Capovani a Pisa. Siamo amareggiati, ma anche orgogliosi della grande squadra di professionisti che ogni giorno, malgrado questi episodi  svolgono il proprio lavoro con passione e competenza per garantire il diritto alla salute di tutti".

La psichiatra uccisa a Pisa da un paziente

Come affermato dalla direttrice sanitaria Asl Toscana sud est, l'ultimo caso di violenza contro il personale sanitario avvenuto a Follonica porta con la memoria a quanto accaduto pochissimi giorni prima a Pisa dove ha perso la vita la psichiatra Barbara Capovani.

La psichiatra Barbara Capovani

La 55enne, direttrice del reparto di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è stata vittima di un'aggressione scioccante, avvenuta nella serata di venerdì 21 aprile, da parte di Gianluca Paul Seung, 35enne di Torre del Lago (Lucca), suo paziente che l'ha presa a bastonate mentre si è accasciata per togliere il lucchetto dalla bicicletta.

Gianluca Paul Seung

Troppo indisturbata la sua azione criminale, forse sottovalutata la criticità delle condizioni psichiatriche dell’uomo che si era già reso protagonista di atti violenti in più occasioni.

Al momento Gianluca Paul Seung si trova in stato di fermo, individuato grazie alle riprese delle telecamere ambientali, dopo essere stato trovato in casa dove si era barricato. All’arrivo dei poliziotti l’uomo ha reagito utilizzando uno spray urticante prima di essere definitivamente immobilizzato. Nella sua casa i poliziotti hanno trovato una balestra con alcuni dardi e sequestrato indumenti ed oggetti tra cui un telefono cellulare e un computer.

L'uomo è stato accusato di omicidio premeditato. Gianluca Seung, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, è difeso dagli avvocati Andrea Pieri e Gabriele Parrini che hanno definito il loro assistito: "Molto scosso". Ancora non è stata trovata l'arma del delitto. Non solo, ma gli inquirenti adesso stanno cercando di capire anche se Seung aveva come obiettivo altri medici.

La psichiatra 55enne, purtroppo, dopo la violenza subita, si è spenta quasi allo scoccare della mezzanotte, tra domenica 23 aprile e lunedì 24.

"Sì è conclusa alle 23.40 la procedura di accertamento di morte con criteri neurologici - scrive in una nota congiunta dell’azienda ospedaliero - universitaria di Pisa e l’Azienda Usl Toscana nord - ovest - Come già preannunciato nel precedente bollettino medico, si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla dottoressa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato”.

I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita alla collega, compreso un delicatissimo intervento chirurgico. Alla fine purtroppo l’epilogo è quello che nessuno sperava e che ha gettato nel dolore i familiari, l’ex marito e tre figli, i colleghi dai quali era stimatissima, le tante persone che avevano conosciuto questa donna dalla altissima professionalità e una profonda umanità non comune.

Medici e infermieri ora chiedono più sicurezza negli ospedali

Prima la tragedia di Barbara Capovani a Pisa, poi le minacce e l'aggressione a Follonica. Medici, dottori e infermieri, di fronte a questi ennesimi episodi di violenza sono arrivati al limite e ora richiedono maggiori controlli e sicurezza nei presidi ospedalieri.

"Raccolti in un commosso silenzio piangiamo la morte della dottoressa Capovani - scrive il sindaco di Pisa, Michele Conti - Il dolore e la costernazione della famiglia di Barbara - che abbraccio forte - degli amici, dei colleghi, delle persone che la conoscevano, è anche il lutto dell’intera città di Pisa. Ci chiediamo tutti il perché di una simile tragedia, senza avere le parole per rispondere a questa domanda.

Ci saranno modi e tempi per cercare le risposte, che dobbiamo soprattutto a chi paga ingiustamente con la vita la scelta di occuparsi con professionalità e dedizione dei più fragili - ha aggiunto il primo cittadino - Le dobbiamo alla nostra società che, senza perdere l’umanità necessaria, deve poter avere gli strumenti per arginare la pericolosità sociale di certi soggetti".

A seguito del caso avvenuto nel Pronto soccorso di Follonica, invece, Nicola Draoli, presidente dell'Ordine degli Infermieri di Grosseto, ha dichiarato:

"Ci siamo messi immediatamente in contatto con le colleghe per accoglierle e sostenerle. Questa è una situazione che ormai, purtroppo, fa parte del quotidiano. Stiamo verificando se ci sono le condizioni per costituirci parte civile, perché questa ennesima aggressione dimostra che non si può pensare che siano episodi singoli di violenza ai danni di singoli malcapitati, ma si tratta di un’aggressione ai danni dell’intera professione e del sistema sanitario.

Gli infermieri, e i sanitari più in generale, non possono vivere la sensazione continua di essere alla mercé di chiunque si avvicini a un posto di cura con intenzioni bellicose, senza protezione - ha aggiunto Draoli -  è quella che, psicologicamente, è molto pesante da affrontare e a cui bisogna porre rimedio, anche perché spesso questi episodi riguardano quasi esclusivamente, come in questo caso, personale femminile risultando ancora più violenti ed odiosi.

Auspichiamo– ha continuato il presidente dell'ordine degli infermieri di Grosseto – che vengano messi in essere, anche in vista dell’estate e almeno per il periodo notturno, delle postazioni di sicurezza, soprattutto in quei presidi che più sono a rischio per il numero ridotto degli operatori presenti e per l’isolamento, anche fisico, in cui si trovano".

Il ministro Schillaci sulla sicurezza negli ospedali

Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, dopo la morte di Barbara Capovani, si è espresso sul tema della sicurezza negli ospedali:

"La morte di Barbara Capovani mi addolora profondamente, la violenza di cui è stata vittima è inaccettabile - dichiara il ministro Schillaci - Oggi è un giorno molto triste, ringrazio la famiglia per aver scelto di donare gli organi di Barbara e rivolgo a loro il mio personale e sentito cordoglio.

La sicurezza di tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari mi sta particolarmente a cuore ed è per me una priorità su cui mi sono impegnato da subito - prosegue il ministro - Insieme al ministro Piantedosi abbiamo aperto posti di polizia negli ospedali, con il decreto legge 34 abbiamo inasprito le pene e disposto la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce personale sanitario e sociosanitario. Abbiamo anche avviato una forte campagna di sensibilizzazione per ricreare un rapporto di fiducia tra paziente e medico, perché è importante che i cittadini siano consapevoli che portare un camice bianco significa assicurare supporto, cura, aiuto.

La vicenda della dottoressa Capovani ci lascia tutti attoniti ma non deve farci sentire impotenti: sono pronto insieme a Ordini, Federazioni e Sindacati, anche nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie e sociosanitarie, a lavorare per individuare ogni altra strada percorribile e soluzioni utili a prevenire ogni genere di violenza e a garantire i massimi livelli di sicurezza per chi si prende cura della salute, fisica e mentale, dei cittadini".

Seguici sui nostri canali