decisiva la denuncia di una 15enne

Finto medico spingeva ragazzine minorenni all'anoressia e a compiere atti di autolesionismo

Si presentava come finto-medico all'interno di un gruppo aperto su una nota piattaforma social: in passato già condannato per pornografia minorile.

Finto medico spingeva ragazzine minorenni all'anoressia e a compiere atti di autolesionismo
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Lo hanno scoperto grazie alla segnalazione di una 15enne, da mesi ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale di Roma, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anti-conservativi. La sua denuncia ha fatto scattare l'operazione "Free Angels" da parte della polizia postale che, scandagliando un gruppo aperto su una nota piattaforma social, ha  individuato un finto-medico 40enne, già condannato per pornografia minorile, che si faceva chiamare "coach Pro-Ana" perché spingeva le minorenni a raggiungere l'anoressia.

Il "coach Pro-Ana" che spingeva le minorenni  a raggiungere l'anoressia

Su questo gruppo social, dopo aver carpito la fiducia delle giovani ragazze, dava loro pericolosissimi consigli, inducendole a gravi pratiche di dimagrimento. E' stato denunciato il "coach Pro-Ana", nomignolo che si era affibbiato un libero professionista di 40 anni del Centro Italia che online spingeva minorenni a raggiungere l'anoressia. La sua individuazione  è stata resa possibile grazie alla segnalazione di una delle sue vittime: una 15enne che da mesi era ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale di Roma per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anti-conservativi.

A quel punto è scattata l'operazione "Free Angels" da parte della Polizia Postale di Trieste e Udine con il coordinamento del CNCPO (Centro Nazionale di Coordinamento alla Pedopornografia Online) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. La denuncia della 15enne è stata fondamentale per risalire al profilo social del 40enne: il libero professionista, già condannato per pornografia minorile, si presentava sul gruppo social come medico pur non avendo mai conseguito l'adeguato titolo di studio.

I pericolosi consigli per dimagrire

Scandagliando i messaggi inviati alle decine di minorenni a cui aveva carpito la fiducia, la Polizia Postale è riuscita a individuare i pericolosissimi consigli che il "coach Pro-Ana" mandava alle "pazienti" per perdere peso. Tra questi, ad esempio, c'erano quelli di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e quello di farsi docce gelate per stimolare l'organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima 15enne  aveva quasi provocato lo svenimento.

Oltre a ciò, il finto medico 40enne incoraggiava le giovani ragazze a compiere tagli e atti anticonservativi all'insaputa dei genitori, il  documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento. Attraverso il consenso della ragazza, gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al "coach", che, peraltro, si era spinto con richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regalie che consistevano anche nella proposta di capi d'abbigliamento intimi da ritirare presso note catene di abbigliamento apprezzate dai più giovani. Per le indagini sono stati attivati anche i network internazionali: l'analisi di migliaia di dati informatici ha portato all'identificazione dell'uomo.

Le indagini della Polizia Postale

I risultati delle indagini hanno portato il sostituto procuratore della Repubblica di Trieste ad emettere un decreto di perquisizione che la polizia postale del Friuli Venezia Giulia ha eseguito il 9 giugno 2022. Attraverso la perquisizione informatica sui dispositivi dell'indagato, durata oltre dieci ore, sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo: le analisi della Postale hanno scoperto anche un nuovo profilo social del "coach Pro-Ana" aperto solo due giorni prima dove aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento, alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l'attività di perquisizione.

Il materiale sequestrato è ora al vaglio della polizia postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine al fine di identificare altre vittime cadute nel mito della magrezza a ogni costo.

L'appello

Al fine di individuare tutte le ragazze coinvolte e indotte a pratiche di autolesionismo e atti anti-conservativi, la polizia postale di concerto con l'autorità giudiziaria, chiede la collaborazione di potenziali vittime, genitori, insegnanti o comunque testimoni, che siano entrati in contatto con il profilo social "Freedema3".

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