Commenti su: Finto cieco fa l'autista a falso invalido: hanno fregato 66.000 euro all'Inps (e a tutti noi)

Antonio

Mi auguro che tutto quello che hanno percepito venga restituito e che tutto vada in una bolla di sapone. A questi personaggi dovrebbero fare anche un pochino di servizio sociale nello specifico strutture RSA o simili.Ma chiedo la commissione che controlla tutti i documenti non sono anche loro responsabili?

Albert

Facciamo 8 nomi, visto che ci hanno preso in giro per tutto questo tempo.. però anche il nome dei medici e dei funzionari che hanno firmato le carte. Grazie

Lea

Alla mia vicina con una disabilità che peggiorava continuamente , hanno rifiutato l'invalidità per ben 4 volte, fino a che è finita sulla sedia a rotelle. No comment

Giuseppe Bellissimo

A parte il racconto allucinante di tutta questa situazione di due invalidi che avevano trovato il Paradiso quello che si capisce poco è come mai due extra comunitari pakistani residenti in Italia da qualche tempo come mai possano essere anche meritevoli di assegno d'invalidità. All'estero cio' non è possibile ,solo in Italia noi siamo tanto "buoni" da regalare soldi a personaggi che per nascita non sono nostri cittadini... Anzi addirittura andiamo a sostenere anche i loro genitori che vivono al loro paese godendosi i nostri soldi che copiosamente elargiamo ,mentre i nostri pensionati italiani e ex lavoratori prendono pensioni da fame Vergogna !

gianpi

Beh non è proprio solo loro la colpa. Sarebbe sufficiente che le visite per l'attribuzione di invalidità ed assegni venissero effettuate da persone competenti e non delegate a chicchessia o attribuite d'ufficio sulla base di pseudo certificati pregressi. A volte ci sono persone con serie difficoltà fisiche alle quali viene negata questa erogazione e non capiamo a quale livello di gravità occorre arrivare per ottenerla e dall'altro lato questi fenomeni d'ingegno in barba a tutti. Accertato chi ha concesso in modo superficiale, andrebbe parificato al truffatore nella causa di risarcimento del danno allo stato.