Era fuggito

Fermato in Grecia l'uomo sospettato di aver ucciso una donna e la sua bambina neonata a Villa Pamphili

Decisive le immagini della mensa dei poveri e la testimonianza di chi li aveva visti litigare giorni prima

Fermato in Grecia l'uomo sospettato di aver ucciso una donna e la sua bambina neonata a Villa Pamphili
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Ha cercato di fuggire in Grecia, confondendosi tra i turisti. Ma ha commesso un errore fondamentale. A Skiathos, piccola isola sull'Egeo, è stato fermato Rexal Ford, 46 anni, accusato di aver ucciso una bambina di pochi mesi mesi a Villa Pamphili e sospettato di aver avuto un ruolo anche nella morte della madre alcuni giorni prima.

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Ford è un cittadino americano, come la donna e la piccola. Secondo quanto trapela al momento, parlava italiano. I riferimenti sulla sua permanenza in Italia e i legami con le due vittime, al momento, sono ancora da ricostruire.

Come si è arrivati al fermo

Gli investigatori sono partiti dalle testimonianze di chi aveva visto quell’uomo con una bambina in braccio la notte prima del ritrovamento dei corpi.

Ma per riuscire a identificarlo sono stati necessari ulteriori passaggi. In primis le immagini delle telecamere della mensa dei poveri, dove lo statunitense aveva una volta lasciato le sue generalità.

Ci sono stati poi altri due episodi: un'addetta al parco aveva raccontato di aver visto l'uomo, la donna e la bambina in zona, e di aver notato i modi aggressivi di lui. Inoltre, nella notte del 20 maggio 2025 una volante della Polizia era intervenuta a Campo de’ Fiori per la segnalazione di una coppia che litigava in strada. Secondo quanto ricostruito, lui aveva picchiato la donna, ma la questione era finita lì.

Tutti i dati, messi insieme, hanno portato comunque all'identificazione dell'uomo, che è stato quindi fermato sull'isola greca.

 

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