Un femminicidio consumato tra le mura domestiche, all’interno di una casa dove tutti descrivevano una famiglia riservata e apparentemente unita. Mariella Chiari, 81 anni, è stata uccisa il pomeriggio del 15 novembre 2025 nel soggiorno dell’abitazione di Mesenzana, in provincia di Varese, colpita ripetutamente con un coltello da cucina dal marito, Renato Bianchi, 78 anni. L’uomo è ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
La lite per i Gratta e Vinci degenerata in tragedia
Secondo le prime ricostruzioni della Procura di Varese, la discussione che ha preceduto l’omicidio sarebbe nata per motivi legati alla ludopatia, in particolare al vizio dei Gratta e Vinci.
Gli investigatori hanno definito il movente come “futile”, un elemento confermato anche dall’interrogatorio a cui Bianchi è stato sottoposto in serata nella caserma dei carabinieri di Luino.
Durante l’audizione, l’uomo è apparso in uno stato di marcata fragilità psicologica, con dichiarazioni frammentarie e non sempre coerenti. Per evitare eventuali gesti autolesionistici e garantire una maggiore tutela, l’indagato è stato trasferito al carcere di San Vittore a Milano, ritenuto più idoneo rispetto alla casa circondariale di Varese.
Il ritrovamento del corpo e la chiamata ai soccorsi
A scoprire quanto accaduto è stata la figlia della coppia, che vive con la propria famiglia al piano inferiore della villa bifamiliare. Salita nell’appartamento dei genitori, ha trovato il padre in stato confusionale e la madre riversa sul pavimento, con il coltello da cucina posato sul petto.
Nonostante l’intervento immediato dei sanitari del 118 e dei carabinieri, per Mariella Chiari non c’era più nulla da fare. L’autopsia è stata disposta dalla magistratura nelle ore successive.
Una coppia riservata, nessun precedente di violenza
Per la comunità di Mesenzana, un paese di 1.800 abitanti affacciato sulle valli che precedono il Lago Maggiore, la tragedia appare inspiegabile. I coniugi Bianchi erano considerati una presenza tranquilla: trasferitisi da Varese qualche anno fa per stare più vicini alla famiglia, trascorrevano le giornate tra casa, giardino e passeggiate.
I vicini li descrivono come persone educate e legatissime ai nipoti, con una vita quotidiana scandita da abitudini semplici. Nessun episodio di violenza domestica era mai stato segnalato o registrato dalle autorità.
La passione per il giardino e il bar del paese
Renato Bianchi era conosciuto soprattutto per la cura meticolosa del parco della villa e per la sua passione per le rose. Alcuni residenti raccontano che l’uomo si recava spesso al bar del centro storico, dove acquistava Gratta e Vinci: un gesto ormai abitudinario.
Proprio questa abitudine – secondo le prime indagini – potrebbe avere contribuito a innescare la lite culminata nel femminicidio.
Una comunità segnata da più tragedie
Il dramma avviene in una zona già sconvolta da un precedente fatto di sangue: nel marzo 2023, a poche centinaia di metri, Andrea Rossin uccise i due figli prima di togliersi la vita. Un ricordo ancora vivo nella memoria del paese, che oggi si trova di fronte a un nuovo trauma collettivo.
Il sindaco Alberto Rossi ha annunciato il lutto cittadino nel giorno delle esequie di Mariella Chiari, che si terranno dopo l’autopsia.
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