Infermiera uccisa con un fucilata in casa: dopo ore di caccia all'uomo, fermato il marito
Marina Cavalieri, uccisa con dei colpi di arma da fuoco alla testa. Il coniuge fermato a Orbetello
Ancora femminicidi. Nella mattinata di giovedì 24 ottobre 2024, il cadavere di una donna di 62 anni, Marina Cavalieri, uccisa con dei colpi di arma da fuoco alla testa, è stato rinvenuto in Strada Santa Lucia a Medesano, provincia di Parma. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Salsomaggiore. Il marito risultava irreperibile: è stato ritrovato in Toscana dopo ore di ricerche (immagine copertina repertorio).
Infermiera uccisa a colpi di pistola: marito ritrovato
Dopo la scoperta del cadavere, sul posto, sono intervenuti i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Salsomaggiore. Il marito era irreperibile, è così scattata la caccia all'uomo. Giovanni Vascelli, 65enne, è stato ritrovato dopo ore di ricerche in Toscana, a Porto Ercole, vicino a Orbetello, ed è stato interrogato a lungo, per tutta la notte. Attualmente la sua posizione è al vaglio degli investigatori.
La vittima era italiana così come il marito. La 62enne era un'infermiera in pensione (da poco) mentre il coniuge è un corriere. I due erano sposati da più di 30 anni. A scoprire il corpo sarebbe stato il nipote della vittima, il decesso potrebbe risalire a giorni fa.
Il precedente nella zona
Si tratta del secondo femminicidio, consumatosi in provincia di Parma, nel 2024. Lo scorso maggio, Giorgio Miodini, 76 anni, aveva ucciso la moglie, Silvana Bagatti, sua coetanea. La vittima era malata da circa vent’anni, lui la accudiva. Dopo il delitto Miodini, ex tassista in pensione, si è costituito.
Il nipote di Miodini ha spiegato:
"La moglie soffriva di depressione. Erano anni che andava avanti così. Nell'ultimo periodo, dopo anni e anni passati con lei ad accudirla, si era lamentato perchè non ce la faceva più. Non mi aspettavo un epilogo di questo tipo".
Anche i vicini hanno confermato la pesante routine familiare: i due non avevano avuto figli e da anni la situazione di salute di Silvana era drammatica. Non si muoveva dal letto. Una vicenda che assume i contorni della classica tragedia della disperazione.