Femminicidio a soli 14 anni ad Afragola, Shlein a Meloni: "Subito una legge insieme"
Le istituzioni rispondono compatte al femminicidio di Martina, l'appello della sua professoressa: "Mi sento tradita da una società che non sa proteggere le sue ragazze"

"L’ho uccisa perché mi aveva lasciato".
Con queste parole Alessio Tucci, 18 anni, muratore originario di Afragola, ha confessato il femminicidio di Martina Carbonaro, la sua ex fidanzata di soli 14 anni. Un delitto che ha scioccato l’intero Paese per la sua brutalità e per l’età dei protagonisti: una giovane vita spezzata, e un’altra trascinata in un abisso di violenza.
Martina era decisa a troncare definitivamente la relazione con Tucci. Non voleva riprendere i contatti, non voleva tornare indietro. Il suo desiderio di autonomia e libertà è stato punito nel modo più atroce.

Tucci l’ha uccisa colpendola con una pietra, poi ha nascosto il corpo della ragazza in un armadio. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio, alle 2:30 circa, il ragazzo ha confessato tutto ai carabinieri, dopo che il corpo era stato ritrovato. Le forze dell’ordine, giunte subito a lui, lo hanno sottoposto a interrogatorio fino alla confessione.
Femminicidio a soli 14 anni ad Afragola: reazioni delle istituzioni
Il femminicidio ha scosso profondamente l’opinione pubblica e generato reazioni immediate da parte delle istituzioni. La madre di Martina, distrutta dal dolore, ha chiesto l’ergastolo per l’assassino di sua figlia.
In Senato, su richiesta della vicepresidente Anna Rossomando, è stato osservato un minuto di silenzio. Durante il dibattito, è emersa con forza la necessità di affrontare il problema con un approccio strutturale e non emergenziale:
"La parola sentimenti con violenza non dovrebbe stare nemmeno nella stessa riga di una pagina", ha sottolineato Rossomando.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha definito il delitto "un barbaro assassinio" e ha ricordato l’importanza dell’educazione al rispetto e alla sana affettività.
"La scuola continuerà a lavorare, anche in nome di Martina, per affermare la cultura del rispetto", ha dichiarato.

Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso il proprio sdegno in un video diffuso sui social. Ha ricordato come Martina sia stata uccisa “a sassate” e ha chiesto un’azione decisa contro la violenza di genere: «
"Il patriarcato pervade la nostra società, anche tra i più giovani. Serve una battaglia culturale ed educativa che parta dalle scuole. Non possiamo più arrivare sempre troppo tardi".
Schlein ha lanciato un appello alla premier Giorgia Meloni:
"Mettiamo da parte lo scontro politico e affrontiamo insieme questa emergenza. Servono misure preventive, non solo repressive. Serve una legge che renda obbligatoria l’educazione al rispetto in tutte le scuole, in tutti i cicli scolastici".
Sulla stessa linea anche Nicola Zingaretti, Capodelegazione del PD al Parlamento europeo, che ha sottolineato l’urgenza di percorsi educativi sul consenso e sull’affettività, oltre a maggiori investimenti nei centri antiviolenza, soprattutto per le più giovani.
Il dolore per la morte di Martina si è riflesso anche nelle parole di Annalisa Corrado, europarlamentare e componente della segreteria nazionale del PD, che ha denunciato le radici patriarcali della violenza:
"Ancora una volta una di noi è morta per mano tossica e violenta di un figlio sanissimo del patriarcato". Corrado ha criticato chi continua a negare l’esistenza del problema e chi ostacola l’introduzione di una vera educazione affettiva nelle scuole.
Lo strazio dell'insegnante di Martina
Fra le voci più toccanti, quella di Carla Caputo, insegnante di Martina, che sui social ha espresso il proprio dolore con parole accorate:
"Porterò per sempre nel cuore il tuo volto, la tua voce, la tua presenza in aula. Avevi diritto alla vita, ai sogni, ai primi amori. Invece sei stata strappata via brutalmente, ingiustamente, silenziosamente".
La professoressa ha denunciato l’inefficacia del sistema nel proteggere le ragazze:
"Ogni volta che perdiamo una studentessa, perdiamo una parte del nostro futuro. Come docente, mi sento tradita da una società che non sa proteggere le sue ragazze".