ennesima tragedia annunciata

Femminicidio a Castelnuovo del Garda: 33enne uccisa dal compagno già denunciato e con precedenti per violenza

Indossava un braccialetto elettronico, ma lo aveva rimosso: pesanti i precedenti a danno di Jessica, colpita a morte da numerose coltellate

Femminicidio a Castelnuovo del Garda: 33enne uccisa dal compagno già denunciato e con precedenti per violenza

Una tragedia scuote il Veronese. Nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 ottobre 2025, a Castelnuovo del Garda, una donna di 33 anni, Jessica Stapazzollo Custodio de Lima, di origini brasiliane, è stata uccisa con numerose coltellate dal compagno, Douglas Reis Pedroso, 41 anni, anch’egli brasiliano.

Femminicidio a Castelnuovo del Garda: 33enne uccisa dal compagno

Il femminicidio è avvenuto nell’appartamento di via Silvio Pellico 13, dove la coppia viveva da circa un anno e mezzo.

Femminicidio a Castelnuovo del Garda: 33enne uccisa dal compagno già denunciato e con precedenti per violenza
La palazzina in cui si è consumato il femminicidio

L’allarme è scattato dopo che alcuni amici, preoccupati per il silenzio della donna — irraggiungibile da sabato — hanno contattato le forze dell’ordine. Quando i carabinieri sono arrivati, Jessica era già senza vita.

Il corpo è stato rinvenuto nell’abitazione di Reis Pedroso, il quale ha chiamato i carabinieri verso la mezzanotte, manifestando intenti suicidari. Poco dopo, ha ammesso informalmente l’aggressione. Il coltello utilizzato è stato trovato all’interno della sua auto.

Un passato segnato da violenze e ammonimenti

Quella di Castelnuovo non è una storia improvvisa. Douglas Reis Pedroso aveva alle spalle una lunga serie di precedenti per violenza, maltrattamenti e abusi, molti dei quali proprio ai danni di Jessica.

L’uomo era già sottoposto a procedimento penale per maltrattamenti aggravati, lesioni volontarie e perfino violenza sessuale, commessa nel dicembre 2024 ai danni della sorella della vittima. Inoltre, aveva opposto resistenza e minacciato i carabinieri intervenuti in passato per sedare le sue aggressioni.

A seguito di questi episodi, il Questore di Verona aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di ammonimento, come previsto dal decreto legge 93/2013. Il 17 settembre 2025, la Procura di Verona aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti i reati contestati.

L’aggressione di aprile e il braccialetto elettronico

Il 21 aprile 2025, Reis Pedroso era stato arrestato in flagranza di reato dopo aver brutalmente aggredito Jessica: l’aveva gettata a terra, trascinata per i capelli sull’asfalto, colpita al volto con pugni e ferita con una chiave al viso e al collo.

Dopo l’arresto, il giudice aveva convalidato la misura cautelare e disposto il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, con distanza minima di 500 metri. Era stato inoltre imposto il divieto di dimora nel Comune di Ponti sul Mincio, dove la donna si era trasferita per sfuggire alle violenze.

Per garantire l’effettivo rispetto delle misure, il 19 maggio 2025 i carabinieri avevano installato un braccialetto elettronico a Reis Pedroso e consegnato a Jessica l’apposito ricevitore di sicurezza. Tuttavia, al momento del femminicidio, l’uomo non indossava più il dispositivo.

Il braccialetto non è ancora stato ritrovato, mentre l’apparato ricevuto dalla vittima è stato rinvenuto nascosto nel garage della madre dell’uomo, a Ponti sul Mincio. Le indagini proseguono per capire quando e dove l’assassino se ne sia disfatto.

Una vittima già segnata dalla violenza

Jessica, secondo quanto ricostruito, aveva già denunciato il compagno per maltrattamenti, ma in seguito aveva ritirato la denuncia, forse nella speranza di una tregua che non è mai arrivata.
Il clima familiare violento aveva però lasciato il segno anche su altri aspetti della sua vita: il padre aveva chiesto e ottenuto la revoca dell’affidamento della figlia che Jessica aveva avuto da una precedente relazione, proprio per tutelare la bambina.

Le reazioni

La notizia dell’omicidio ha suscitato sdegno e dolore. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha scritto in un post:

“Una donna brasiliana ha perso la vita dopo essere stata accoltellata dal compagno, anch’esso brasiliano. Da quanto si è appreso, la donna in passato aveva già chiamato i carabinieri per maltrattamenti domestici, ma poi aveva ritirato la denuncia. E proprio a causa del clima familiare violento, le era stato tolto l’affidamento della figlia”.

Anche il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo, ha espresso indignazione:

“A meno di un mese dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la nostra regione si macchia di un nuovo femminicidio. È il 65esimo dall’inizio dell’anno. Non possiamo abituarci alla violenza: serve educare al rispetto fin dalla scuola e nelle famiglie”.

Lo sportello antiviolenza chiuso

Sulla vicenda è intervenuto anche Domenico Dal Cero, ex sindaco di Castelnuovo del Garda, ricordando che nel 2022 era stato aperto in paese uno sportello antiviolenza per aiutare le donne in difficoltà:

“Lo avevamo voluto proprio per rispondere alle esigenze del territorio, ma la nuova amministrazione lo ha chiuso. Purtroppo anche il nostro comune non era esente da episodi di violenza familiare.”

Una tragedia annunciata

Il femminicidio di Jessica Stapazzollo Custodio de Lima è l’ennesima tragedia annunciata, perché la violenza di Reis Pedroso era nota, documentata, e persino seguita da un provvedimento di sorveglianza elettronica che si è rivelato inutile.

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