TRAGEDIA

Evaso si lancia dal Duomo di Milano dopo aver ucciso una collega: era in carcere per un altro femminicidio

È morto sul colpo il duplice femminicida che lavorava in un hotel con la 50enne uccisa, il suo corpo è stato ritrovato in un parco vicino

Evaso si lancia dal Duomo di Milano dopo aver ucciso una collega: era in carcere per un altro femminicidio
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Una storia tragica, carica di violenza e domande senza risposta, si è conclusa con un volo mortale dai 60 metri delle terrazze del Duomo di Milano, nel pomeriggio di domenica 11 maggio 2025.

Emanuele De Maria, 35 anni, detenuto nel carcere di Bollate per un femminicidio commesso nel 2016, è scappato dal posto di lavoro dopo aver ucciso una collega e ferito gravemente un altro. Ma procediamo per gradi.

Evaso si lancia dal Duomo di Milano dopo aver ucciso una collega: era in carcere per un altro femminicidio
Emanuele De Maria

Femminicida si lancia dal Duomo e muore

Da qualche tempo, De Maria lavorava con un permesso di lavoro esterno all'hotel Berna, vicino alla stazione Centrale di Milano.  È da lì che nella mattina di sabato è fuggito dopo aver accoltellato cinque volte un collega, il barista egiziano Hani Nasr.

La facciata dell'hotel:

Poche ore prima, nella giornata di venerdì, era scattato l'allarme per la scomparsa di Chamila Wijesuriya, una 50enne italiana con origini cingalesi. Anche lei, madre di un figlio, lavorava con il detenuto all'albergo.

Il marito ha chiamato le autorità preoccupato perché non riusciva a entrare in contatto con lei. Contestualmente, un addetto dell'Atm ha ritrovato il cellulare di Chamila in un cestino alla fermata Bignami della metropolitana di Milano.

Il collega ferito e la 50enne uccisa

Nel frattempo, a Bollate erano già state avviate le procedure. Il 35enne avrebbe dovuto tornare in carcere, ma non l'ha fatto. Al termine del turno di lavoro, si è allontanato con la 50enne.

Chamila Wijesuriya

Capitava spesso che i due passassero del tempo insieme e in questo caso le telecamere li hanno ripresi nel Parco Nord mentre passeggiavano. Due ore dopo, è stato avvistato alla fermata più vicina della metro.

Ha vagabondato per tutta la notte e all'alba, è tornato all'hotel. Con pazienza, ha atteso l'arrivo del barista e l'ha colpito cinque volte riducendolo in fin di vita, accecato probabilmente dalla gelosia del rapporto che c'era tra lui e Chamila. Dopo interventi chirurgici delicati, Hani è fuori pericolo.

Ritrovato il corpo di Chamila

Poi la nuova fuga e le doppie ricerche da parte dei Carabinieri, quelle di De Maria e quelle della collega. La svolta è arrivata nel pomeriggio di domenica. Il detenuto ha comprato un biglietto per visitare il Duomo di Milano e dalle terrazze si è buttato morendo sul colpo.

Non hanno fatto fatica a riconoscere il corpo, con sé aveva tutti i documenti. Nel giro di poche ore, i Carabinieri, insieme ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, hanno trovato nel Parco Nord anche il cadavere di Chamila Wijesuriya. Quella che a tutti gli effetti, sembra essere la seconda vittima della furia femminicida del 35enne.

De Maria era già stato condannato

De Maria era stato già condannato per l’omicidio di Oumaima Rache, una giovane tunisina di 23 anni uccisa a Castel Volturno nel 2016. Dopo una latitanza di due anni, era stato arrestato in Germania al confine con i Paesi Bassi.

Detenuto a Secondigliano e poi trasferito a Bollate, aveva ottenuto l’accesso al regime di lavoro esterno alla reception dell’hotel Berna. Una seconda possibilità che De Maria ha trasformato in un nuovo incubo. L'analisi del cellulare della sua seconda vittima chiarirà la natura del loro rapporto.

Le immagini del terrazzo del Duomo di Milano da cui si è gettato De Maria:

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