Evade dopo il matrimonio in carcere e va a fare il viaggio di nozze su un camper rubato. La sposa fa a botte coi poliziotti e lo fa scappare
Una vicenda incredibile avvenuta a Casal Borsetti (Ravenna): alla fine lo sposo è riuscito a scappare ed è al momento ricercato
Un matrimonio in carcere, poi l'evasione per andare in viaggio di nozze su un camper (rubato). Infine, l'arrivo della Polizia, la moglie che urla "amore scappa" e che ingaggia una lotta con gli agenti per riuscire a farlo fuggire. Sembra la trama di un film, ma è successo davvero a Casal Borsetti, in provincia di Ravenna. (immagine di copertina creata con AI)
Evade dopo il matrimonio in carcere
Una storia davvero incredibile, degna di uno sceneggiatore, che inizia nel carcere di Bollate, dove un detenuto 41enne che sta scontando un cumulo di pene di 13 anni si sposa con una 38enne di Sesto San Giovanni (Milano). Qualche giorno più tardi, sabato 17 agosto 2024, mette in atto il suo piano di fuga e riesce a sparire facendo perdere le sue tracce.
Il camper rubato
Qui la storia si intreccia con un'altra, quella di un camper rubato a un turista belga al lago. Mentre l'uomo era andato a farsi un bagno per rinfrescarsi un po', qualcuno aveva fatto sparire il suo mezzo.
Giovedì 22 agosto 2024, però, alla Polizia Stradale arriva la segnalazione sulla presenza del camper (con targa contraffatta) nel campeggio ravennate. E così gli agenti lo individuano e attendono che si palesi il "proprietario".
La fuga e la rissa
Ed è quando marito e moglie notano la presenza dei poliziotti che le due storie si uniscono. Appena vedono gli agenti, infatti, marito e moglie si danno alla fuga. E per aggiungere ancora un tocco di pathos in più, lei urla a squarciagola:
"Corri amore, non farti prendere".
E in effetti andrà così. Perché la prima a essere raggiunta è lei, che reagisce con calci, pugni e minacce nei confronti di un poliziotto. A quel punto il collega per dargli supporto nell'arresto è costretto a lasciare andare il marito, che riesce dunque a far perdere le proprie tracce.
Arrestata, il giorno seguente la donna è comparsa di fronte al giudice Cosimo Pedullà e al viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani, davanti ai quali ha raccontato di aver soltanto reagito alle minacce dell'agente. Una spiegazione che non convince il giudice, che convalida il provvedimento imponendo l'obbligo di firma. Il marito, invece, è in fuga.