Una vicenda tragica

Muore di leucemia a 18 anni. I genitori la curavano con le vitamine: condannati

Eleonora Bottaro era stata sottoposta dai familiari a cure alternative in Svizzera, nonostante i medici di Padova avessero parlato dell'80% di possibilità di guarire con la chemioterapia

Muore di leucemia a 18 anni. I genitori la curavano con le vitamine: condannati
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Eleonora Bottaro aveva la vita davanti. Ma la gioia e la spensieratezza della sua adolescenza sono state spezzate da una terribile malattia: una leucemia che non le ha lasciato scampo e l'ha uccisa a soli 18 anni. Oggi, a sette anni da quella terribile vicenda, i genitori sono stati condannati a due anni di carcere con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione. All'epoca dei fatti avevano rifiutato di sottoporre la ragazza a chemioterapia, curandola con le vitamine.

Ha la leucemia, i genitori la curano con le vitamine

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a due anni di carcere, confermando la sentenza di primo e secondo grado (sia pure con la sospensione condizionale della pena) per Lino Bottaro e Rita Benini, i genitori di Eleonora, la studentessa di Bagnoli, in provincia di Padova, morta a 18 anni a causa di una leucemia linfoblastica acuta.

L'accusa per i due genitori era di omicidio colposo. Mamma e papà,  infatti, avevano rifiutato la chemioterapia con il consenso della figlia, al momento dei fatti minorenne. I medici del reparto di Oncoematologia pediatrica di Padova avevano prospettato una possibilità di guarigione dell'80%, ma la famiglia avevo preferito far dimettere la figlia per seguire le cure alternative a base di vitamina C e cortisone. Il protocollo era quello previsto dalla "Nuova medicina Germanica" di Ryke Geerd Hamer. Per il medico tedesco la malattia nascerebbe da un conflitto e quella di Eleonora, secondo i suoi genitori, era il risultato della morte improvvisa del fratello.

I familiari l'avevano anche portata in una clinica in Svizzera per seguire un protocollo di cure alternative

I primi sintomi, la diagnosi e il ricovero

Eleonora aveva cominciato a stare male nel dicembre del 2015: da qui erano cominciati gli accertamenti ma solo a febbraio era arrivata la terribile diagnosi, con il primo ricovero in ospedale. I genitori però si erano opposti immediatamente al protocollo tradizionale. Rifiutata la chemioterapia, avevano firmato per le dimissioni e hanno trasferito la figlia in una clinica olistica a Bellinzona, in Svizzera.

La ragazza sembrava essersi ristabilita e così la famiglia aveva fatto ritorno in Italia, dove poi la situazione era precipitata. Eleonora era stata ricoverata di nuovo a Schiavonia ed era morta il 29 agosto 2016, quindici giorni dopo aver compiuto 18 anni.

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