Tragica fatalità

Malore dopo l'incontro di boxe simulato tra amici durante una festa, muore a 15 anni

Edoardo Addezio si è accasciato dopo un finto match di pugilato con un amico. Il padre Enrico: "Non era cardiopatico"

Malore dopo l'incontro di boxe simulato tra amici durante una festa, muore a 15 anni
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Una festa con gli amici, che all'improvviso trovano due paia di guantoni da boxe e iniziano per gioco a simulare degli incontri. Una goliardata, senza alcun contatto o violenza. Ma all'improvviso, uno dei partecipanti si sente male, si accascia al suolo e muore, stroncato da un malore. E' morto così nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 Edoardo Addezio, 15enne di Genova.

Edoardo Addezio e la morte dopo il finto incontro di boxe tra amici

Una tragedia straziante quella di Edoardo Addezio, morto a una festa tra amici durante un gioco. Sabato sera il gruppo di amici - una quindicina in totale - si è ritrovato in un appartamento nel quartiere Castelletto per una festa. A un certo punto, secondo quanto è stato sinora ricostruito, qualcuno ha trovato i guantoni da boxe e allora è nata l'idea di simulare alcuni incontri. Come detto, nulla di violento o esagerato, solo delle simulazioni per giocare e divertirsi.

Ma a un certo punto, quando tocca a Edoardo, succede ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il quindicenne si sente male, avverte un dolore al petto e si accascia sotto gli occhi attoniti degli amici.

I soccorsi

Immediatamente gli amici chiamano i soccorsi. Sul posto arrivano anche il padre Enrico e la sorellina di 13 anni, che abitano poco lontano. Ma per Edoardo purtroppo non c'è nulla da fare.

Sarà ora l'autopsia a chiarire l'effettiva causa del decesso del ragazzo.

Problemi cardiaci superati

Nelle ore immediatamente successive al decesso, si era parlato anche di un problema cardiaco del ragazzo. A chiarire la questione è stato direttamente il padre, che in un'intervista a La Stampa ha raccontato come Edoardo fosse stato operato da piccolo al Gaslini di Genova per una malformazione ma non avesse particolari problemi: giocava infatti a tennis e calcetto, anche se a causa di quella operazione in gioventù non a livello agonistico. Ma soltanto per una questione burocratica.

Il genitore, poi, ha parlato di una tragica fatalità, usando parole di comprensione anche nei confronti degli amici, che hanno vissuto quella scena terribile.

 

 

 

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