Bambino di 15 mesi sbranato e ucciso dai due pitbull di un'amica della mamma
Anche la mamma è rimasta ferita nel tentativo di salvare la vita del piccolo
Un bambino che gioca nel giardino di casa, un momento di assoluta tranquillità. Che in un attimo lascia spazio al dramma. Nella mattinata di lunedì 22 aprile 2024 a Eboli, in provincia di Salerno, un bambino di 15 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è stato aggredito e ucciso da due pitbull, che erano in giardino con lui. Ferita anche la madre, che ha tentato disperatamente di salvare il piccolo.
Eboli, bambino ucciso da due pitbull in giardino
La tragedia è avvenuta nel giardino di una casa rurale in località Campolongo, lungo la litoranea. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri, a un certo punto all'improvviso i due cani - di proprietà di un'amica della mamma - si sarebbero avventati sul piccolo, forse scambiandolo per un elemento "estraneo" alla loro quotidianità o - sembra l'ipotesi più accreditata al momento - per un "pupazzo", lo avrebbero aggredito strappandolo dalle braccia di uno zio che lo teneva in braccio.
Come hanno confermato alcuni parenti, i cani non conoscevano il piccolo, che veniva sempre tenuto a distanza dai pitbull.
Ferita anche la mamma
La mamma ha subito tentato di soccorrere il piccolo. E' stata ferita in più punti sulle gambe. Per il bambino, invece, non c'è stato nulla da fare. Sul suo corpo il medico legale ha riscontrato profonde lesioni originate dai morsi dei due cani.
Azzannata dai suoi cinque cani: amputati braccio destro e avambraccio sinistro
Una vicenda da brividi, come quella avvenuta lo scorso giovedì 18 aprile 2024 a Padova, dove un'anziana di 83 anni è stata azzannata dai suoi cinque cani. Dopo il trasporto in ospedale, all'83enne sono stati amputati il braccio destro e l'avambraccio sinistro.
Come racconta il nostro portale locale Prima Padova, a lanciare l'allarme per prima è stata una postina che, nel momento dell'attacco dei cani, stava consegnando la posta proprio in quella palazzina della periferia di Padova e ha sentito delle forti urla provenire da un appartamento al primo piano. Sul posto nell'immediato sono giunti i Carabinieri e il personale sanitario che hanno rinvenuto nell'appartamento l'anziana a terra e priva di conoscenza.
La donna era stata attaccata all'improvviso, nella casa che divide con la figlia, dai suoi cinque cani di grossa taglia, di razza Amstaff e American Bully. Non senza fatica, gli operatori sono riusciti a liberarla e a trasportarla d'urgenza all'ospedale di Padova. L'anziana è svenuta sia per il grande spavento, sia per la consistente perdita di sangue.
Amputati il braccio destro e l'avambraccio sinistro
L'83enne è stata subito ricoverata nel reparto di terapia intensiva. Ma per salvarle la vita i medici hanno dovuto immediatamente operarla e amputarle il braccio destro e l'avambraccio sinistro.
L'operazione, complice le gravi ferite riportate dall'anziana, è stata resa necessaria per evitare il rischio di setticemia. L'83enne ora non sarebbe in pericolo di vita, ma saranno necessari ulteriori accertamenti per valutare la situazione e il grande impatto psicologico che può aver avuto una circostanza simile.
I cani sono a rischio abbattimento
I cinque cani, dopo essere stati visitati dal personale veterinario, sono stati affidati alla figlia dell'83enne. Amstaff e American Bully, tuttavia, sono a rischio abbattimento. Nei prossimi giorni si dovranno valutare diversi elementi tra cui il fatto se gli animali siano stati o meno oggetto di maltrattamenti o se siano affetti o meno da particolari patologie.
Gli inquirenti, invece, sono a lavoro per chiarire la dinamica dei fatti che ha portato i cinque cani ad aggredire la loro padrona.
Oipa: serve una regolamentazione
A seguito di questi due casi di cronaca, l’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.
Come gestire un cane cosiddetto “pericoloso” e cosa dice la legge sulla loro gestione? Risponde l’Oipa, che chiarisce come anzitutto non esista un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.
"Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici - spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa - In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico".