DESTINO FERALE

E’ morto in un incidente sul lavoro mentre costruiva il memoriale per le vittime del Ponte Morandi

Marco Ricci aveva 39 anni e faceva il muratore: si trovava in trasferta dalla Toscana a Genova con la sua ditta

E’ morto in un incidente sul lavoro mentre costruiva il memoriale per le vittime del Ponte Morandi
Pubblicato:
Aggiornato:

Ancora incidenti sul lavoro, l'ultimo - mortale - a Genova nel parco in memoria delle vittime del Ponte Morandi: a perdere la vita Marco Ricci (in copertina), 39 anni, romano trasferitosi in Toscana.

Incidente sul lavoro mortale al Ponte Morandi di Genova

Marco Ricci, 39enne romano da anni trapiantato a Sansepolcro (Arezzo), è morto venerdì 4 ottobre 2024 all’ospedale San Martino di Genova, dove era stato ricoverato giovedì in condizioni disperate. Stava lavorando nel cantiere del futuro Parco del Ponte, che sorgerà a Genova nel punto in cui 6 anni fa crollò il viadotto Morandi.

L'area del cantiere

Ricci è precipitato nel vuoto per 13 metri in un vano ascensore in costruzione non sufficientemente protetto.

È stato rianimato dall’arresto cardiaco e trasportato in ospedale, dove i medici già nella notte hanno avviato il periodo di osservazione per constatare la morte cerebrale: le sue condizioni erano subito apparse gravissime e dopo 24 ore in Rianimazione al San Martino, il lavoratore non ce l'ha fatta.

Ricci stava lavorando al cantiere per la costruzione della nuova ludoteca, parte del futuro Parco del Ponte sotto il viadotto San Giorgio, accanto al memoriale per le vittime del crollo del Morandi.

La nuova ludoteca

Era dipendente della Life Snc una ditta metalmeccanica di San Sepolcro, in provincia di Arezzo, Toscana: era arrivato a Genova lunedì scorso per eseguire alcuni lavori di carpenteria all'interno dell'ex palazzina.

In particolare doveva sistemare alcune griglie accanto al vano del futuro ascensore, ma mentre ne stava trasportando una insieme a un collega, avrebbe messo il piede su una delle tavole in legno utilizzate per coprire il varco, tavole che non sarebbero state fissate e a mancare sarebbero state anche le necessarie protezioni laterali.

Insomma, il vano ascensore era chiuso in modo precario e non c’erano barriere a impedire l’avvicinamento dei lavoratori: indagano i pm Giuseppe Longo e Francesco Pinto, il cantiere è stato posto sotto sequestro, il fascicolo è contro ignoti con l’accusa di omicidio colposo.

“La catena di appalti e subappalti è il primo pericolo"

Gli inquirenti hanno acquisito tutta la documentazione per ricostruire la catena di appalti e subappalti: i lavori erano stati aggiudicati del comune di Genova a una ditta che poi a subappaltato ad altre due aziende gemelle…

L'area del cantiere

Proprio per garantire più sicurezza nel settore edile e regolare la giungla di subappalti, dal primo ottobre è entrata in vigore la patente a punti per le ditte.

“Un incidente sul lavoro è sempre frutto di un sistema che non funziona”, denuncia la UIL.

“La catena di appalti e subappalti è il primo pericolo per la sicurezza dei lavoratori”, sottolinea il segretario regionale della CISL Luca Maestripieri.

“Il tempo dei discorsi è finito - rimarca la CGIL - Chiederemo al comune di verificare l'applicazione dell'accordo sicurezza siglato da sindacati”.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali