da prima firenze

Due ragazzi tentano di comprare una collezione di Rolex con 230mila euro in banconote false

Sorpresa: all'incontro organizzato in un bar fiorentino si sono presentati anche i finanzieri

Due ragazzi tentano di comprare una collezione di Rolex con 230mila euro in banconote false
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Ci hanno provato, ma è finita davvero male, all'incontro fissato in un bar per la "compravendita" di alcuni Rolex - che i ventenni protagonisti della vicenda intendevano acquistare con soldi falsi - sono arrivati anche i finanzieri.

Tentano di acquistare una collezione di Rolex con soldi falsi

Sono arrivati con una valigia piena di mazzette da 100 euro contraffatte. Ma all’incontro, fissato in un bar della zona di piazza Dalmazia, a Firenze, Toscana, si sono presentati anche i finanzieri e i due “acquirenti“, due sinti residenti a Moncalieri, sono finiti in manette per truffa. Come riporta Prima Firenze, si erano presentati con il documento di un amico svizzero, fisando un incontro per l'acquisto di una collezione di orologi Rolex “vintage".

Le fiamme gialle non potevano che incuriosirsi per quello che stava accadendo in quel locale: i due, poco più che ventenni, erano infatti intenti a trattare il prezzo di alcuni orologi di grande valore.

L'intervento a sorpresa

I due presunti acquirenti hanno mostrato al venditore il contenuto di uno zaino, pieno di mazzette di banconote da 100 euro. A questo punto, i finanzieri, che avevano assistito alla scena, senza farsi riconoscere, sono intervenuti, procedendo al controllo delle persone e del contenuto dello zaino.

Sono state contate ben 23 mazzette di denaro contante, tutte in pezzi da 100, per un ammontare complessivo dell’incredibile somma di 230.500 euro.

Soldi veri solo all'inizio delle mazzette

Dall’esame delle banconote è emerso che i due giovani, per ingannare il venditore, avevano messo all’inizio e alla fine di ogni mazzetta delle banconote autentiche (per un valore pari a 10.300 euro) mentre tutte quelle poste nel mezzo erano palesemente false. Colti nella flagranza del reato di truffa e già gravati da precedenti specifici, i due sono stati arrestati Al processo per direttissima, il giudice ha disposto la misura dell’obbligo di dimora presso la cittadina del Piemonte in cui sono domiciliati. Sottoposti a sequestro il denaro rinvenuto, due telefoni cellulari e la macchina conta-soldi che i due avevano nel trolley.

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